Abbattimento Ecomostro sul Chidro. Adesioni e proposte

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Sta raccogliendo notevoli consensi la nuova battaglia in difesa del mare di S. Pietro in Bevagna, lanciata nei giorni scorsi dal Comitato “Chidro Libero” che
si è costituito per giungere finalmente alla bonifica dell’area adiacente al fiume Chidro con l’abbattimento dell’impianto Arnèo che da decenni ne deturpa la bellezza.
L’obiettivo è quello di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica verso l’oltre trentennale problema del manufatto edilizio, definito ECOMOSTRO, costruito sul fiume Chidro e a tutta quella zona notevolmente compromessa e abbandonata al suo destino.
Il territorio era ed è tutelato da norme nazionali, regionali ed europee, ma di fatto non hanno impedito lo scempio che è sotto gli occhi di tutti: una struttura fatiscente e abbandonata; corrosa e spogliata di ogni strumentazione di valore; dove trova riparo di tutto; dove si sono accumulati negli anni consistenti trascuratezze.
Il comitato si è già impegnato ad informare i cittadini attraverso info point e in quel contesto è stata avviata anche una raccolta di firme per chiedere la messa in sicurezza del sito e ripristino dei luoghi come riconoscimento della valorizzazione reale dei beni comuni, da consegnare alle generazioni future. Centinaia già quelle raccolte ma si potrà anche aderire con una petizione on line:

http://www.petizioni24.com/abbattiamo_lecomostro_sul_fiume_chidro

Al fianco del neo Comitato si è posta la Legambiente di Manduria: “…il circolo non può che aderire e promuovere convintamente ad ogni iniziativa che sia finalizzata alla completa rinaturalizzazione dei luoghi, giá violentati anche dalla costruzione di un enorme ponte. – scrive in una nota l’Associazione ambientalista che suggerisce di seguire l’esempio dato dal successo naturalistico e turistico ottenuto dallo smantellamento della strada provinciale che tagliava e divideva le dune dalla salina di Torre Colimena. Auspica pertanto l’adesione di tante associazioni, partiti e movimenti, tutti uniti in questa comune battaglia che, potrebbe finalmente restituirci il nostro Chidro nella sua originaria bellezza.
Ma chiarisce anche in maniera netta: “…non accetteremo compromessi come il recupero per altri fini dell’ecomostro ma solo il completo abbattimento e la rinaturalizzazione dei luoghi e null’altro in futuro dovrà essere sostituito a ciò che la natura ci ha donato.”
Il consigliere Regionale Luigi Morgante ha espresso apprezzamento per l’impegno e la sensibilità delle associazioni e dei cittadini che hanno costituito il comitato ‘Chidro Libero’, ed avviato una campagna mirata a richiamare l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica per arrivare all’abbattimento di un ‘ecomostro’ sempre più invasivo e fatiscente, la cui presenza continua a rappresentare una sconfitta per tutti noi.
“La costruzione a ridosso del fiume Chidro rappresenta uno scempio non più tollerabile…, una ferita aperta e una macchia per l’intera comunità di Manduria. Per questo, ho particolarmente. Il consigliere Morgante suggerisce anche una soluzione concrete e immediata: “presso gli uffici preposti ho avuto rassicurazioni – dice il consigliere Morgante – sulla prossima pubblicazione – entro la fine dell’anno – di un bando per interventi di rigenerazione e riqualificazione urbana. Per Morgante che promette di seguire la vicenda sino alla sua conclusione, potrà essere quello il possibile e necessario strumento per intervenire e restituire all’ambiente il necessario equilibrio e il ritorno alla sua naturale bellezza.”

Abbattiamo