CTP Taranto. Stipendi gonfiati: denunciati quattro dirigenti

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Beni per un importo di circa un milione di euro sono stati sequestrati in via preventiva nei confronti di quattro dirigenti del CTP (Consorzio Trasporti Pubblici)di Taranto, società a capitale pubblico partecipata da Provincia e Comuni, indagati per peculato aggravato e continuato, in concorso.
Il provvedimento, disposto dal G.I.P. presso il Tribunale di Taranto, dott.ssa Anna Patrizia Todisco, è l’epilogo di indagini delegate dalla locale Procura della Repubblica, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica dr. Maurizio Carbone, nell’ambito delle quali sono state analizzate le procedure di liquidazione delle competenze stipendiali dirigenziali, corrisposte dalla società a
capitale pubblico a coloro che hanno rivestito gli incarichi di Direttore Generale, di Direttore d’Esercizio, di Direttore del settore Economico Finanziario e di Dirigente del Movimento.
Nel corso delle indagini, i militari della Guardia di Finanza hanno esaminato le delibere aziendali riferite ai mandati di pagamento degli stipendi raffrontandole con il contratto collettivo nazionale di lavoro del settore. E’ stato accertato che, dal 2005 al 2015, i quattro funzionari si sarebbero indebitamente appropriati di somme di denaro non spettanti, attribuendosi maggiori emolumenti rispetto a quelli effettivamente dovuti.

21.07.2016 - sequestro beni1

In particolare, tra le spettanze arbitrariamente aggiunte dagli indagati nei propri stipendi, figurava – secondo le Fiamme Gialle la voce “retribuzione variabile
incentivante”, corrispondente ad un incremento lordo individuale compreso tra gli 870 ed i 1.620 euro mensili. Inoltre, nei confronti del Direttore d’Esercizio pro-tempore – figura che, sulla base degli accertamenti eseguiti, ha attribuito e liquidato le competenze stipendiali per i dirigenti, oltre ad assolvere, in evidente conflitto di interessi, ai compiti istituzionali di revisione degli stipendi aziendali nel loro complesso – è stata anche accertata una indebita auto-liquidazione di maggiori emolumenti con l’attribuzione in busta paga di una “indennità di anzianità”, corrispondente a 1.290 euro lordi mensili, assolutamente non spettante per mancanza dei requisiti previsti dalla normativa sui trattamenti
dirigenziali.

Tra i beni sequestrati figurano 7 autovetture, alcune delle quali di grossa cilindrata (BMW Serie 5 e Mercedes Classe E), 8 immobili, tra i quali alcune villette ubicate sulla litoranea salentina, nonché conti correnti bancari e fondi comuni d’investimento per cospicui importi.