Uffici Giudice di pace. Durante: “Perché non si discute in consiglio?”

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Incapaci politicamente di risolvere i problemi della comunità dando vita a devastanti bracci di ferro anziché mediare ed attuare soluzioni condivise con i cittadini, gli Amministratori del Comune di Manduria con in testa il sindaco Roberto Massafra si sono rivolti al Prefetto di Taranto per cercare di venire a capo al problema dell’ubicazione degli Uffici del Giudice di Pace di Manduria. Da una parte il sindaco di Manduria che caparbiamente impone di allocare la sede giudiziaria in un plesso della Scuola Don Bosco, dall’altra il Consiglio di istituto che, all’unanimità, ha bocciato tale ipotesi. I genitori inizialmente hanno manifestano preoccupazione per la vicinanza della scuola con gli ambienti giudiziari e non sono bastate le rassicurazioni del primo cittadino circa la completa
separazione delle due strutture perché è sorto anche il problema della necessità a fini scolastici di quelle aule che l’Amministrazione vorrebbe requisire. Sullo sfondo di questa ennesima diatriba c’è la mancata ristrutturazione dei locali di Santa Gemma sequestrati alla criminalità organizzata e destinati a sede del Giudice di Pace considerato il prossimo trasferimento dalla struttura di Viale Piceno dove, a sua volta, sarà ubicato il Commissariato di Polizia e il distaccamento di polizia Stradale.
All’incontro in Prefettura era presente una delegazione del Comune di Manduria con in testa il sindaco, il viceprefetto, la dirigente dell’Istituto Don Bosco Anna Calabrese, il Presidente del Consiglio d’Istituto De Sario e il dirigente dell’ufficio scolastico provinciale. Solo la dirigente Calabrese si è battuta fortemente per ribadire la volontà dei genitori espressa dall’intero Consiglio di Istituto.
Per la prima volta è stata valutata la possibilità di verificare l’idoneità dei locali messi a disposizione gratuitamente da un privato cittadino (Gherardo Maria De Carlo) in caso contrario, se tale possibilità non dovesse essere valutata positivamente, si dovrà trasformare un’ala dell’istituto per accogliere la sede giudiziaria, così come proposto dal sindaco, senza tener conto delle proteste dei genitori. La decisione su cosa fare dipenderà dunque dal sopralluogo, nella giornata di venerdì, di un rappresentante del Ministero che dovrà fare le opportune valutazioni.
E intanto appare strano che non sia stato redatto alcun verbale sottoscritto dalle parti convenute e
riportante ufficialmente le posizioni assunte e le soluzioni prospettate.
Il consigliere comunale Arcangelo Durante che ha seguito tutta la vicenda sin dall’inizio, ha espresso forti critiche sull’operato dell’Amministrazione che si muove sempre in emergenza. A settembre scadrà l’anno stabilito per la consegna dei locali dell’ex Tribunale e già ora non ci sono i tempi per adeguare la prossima sede dell’Ufficio del Giudice di pace. Durante non crede che sarà seriamente valutata la “proposta” del privato in quanto la stessa non è una novità, già avanzata da tempo e mai presa in considerazione, quindi ora “quest’apertura” ritiene possa servire solo a dare forza e giustificare, di fronte ai cittadini che protestano, una decisione già presa. Ma soprattutto non si spiega perché investire del problema la Prefettura che non può incidere sulle decisioni che dovranno essere assunte dalla scuola o dal Comune. Sarebbe stato più opportuno interessare della vicenda il consiglio comunale, massima assise cittadina che può dare un contributo valido a trovare le soluzioni che meglio soddisfano i cittadini. A tal fine Durante si sta attivando per presentare nel prossimo consiglio comunale un ordine del giorno per discutere questa problematica insieme ai cittadini.

don bosco uffgiupace