SS. Annunziata ospedale di I livello: tarantini destinati a emigrare in altre strutture

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“Tra le molteplici questioni scottanti di Taranto da ricondurre nel giusto alveo, ve n’è una che, per la sua specificità, riveste il carattere di urgenza: il diritto alla salute”.

A porre l’attenzione sull’argomento è Aldo Gemma, Segretario Generale di CISL Funzione Pubblica Taranto Brindisi.
“L’unico ospedale di eccellenza, il “SS. Annunziata” situato nella città capoluogo, – dice Gemma – secondo la classificazione delle strutture ospedaliere emanato dalla Regione Puglia, non possiede i requisiti per essere classificato di secondo livello (il livello più alto) ma “solo” di primo livello.
Per la classificazione di secondo livello al “SS. Annunziata” mancano alcune specialità: broncosopia interventistica, cardiochirurgia con rianimazione cardiochirurgica, chirurgia toracica, chirurgia maxillo-facciale, chirurgia facciale; oltre alla valutazione che gli ospedali di secondo livello devono avere un numero di posti letto superiore a 450 (attualmente questo dato si aggira intorno le 300 unità)”.
“Tutto questo – sostiene il Segretario Generale CISL FP – è stato abilmente nascosto all’opinione pubblica, a discapito dei cittadini di Taranto e provincia.
Ma un’esigenza primaria, qual è la salute, non può essere vanificata da un approccio ragionieristico, come è avvenuto con le decisioni manageriali dell’ultimo Piano di Riordino ospedaliero della Regione Puglia.
La popolazione di Taranto e di tutto il territorio (neanche l’ospedale di Castellaneta possiede i requisiti richiesti per la classificazione di primo livello così come quelli di base, Martina Franca e Manduria, cui si aggiunge la chiusura di Grottaglie) sarà, dunque, destinata ad emigrare nelle province di Lecce e di Bari graziate dal medesimo Piano di riordino in quanto forti dell’attenta politica dei rispettivi rappresentanti politici ed istituzionali”.
“Va anche detto – sottolinea Aldo Gemma – che tale Piano solo momentaneamente è sospeso ma ritornerà “all’attacco” quantomeno nella stessa maniera, se non addirittura in modalità peggiorativa.
L’invito che la Cisl Fp rivolge agli amministratori pubblici è di avere il coraggio di “esporsi” e di cambiare coraggiosamente atteggiamento verso quella politica che chiede al popolo di Taranto di subire le pressioni dei più forti in termini numerici, a discapito sempre dei cittadini di una tra le province più piccole della Regione.
Sia, dunque, attivato un percorso virtuoso volto al benessere dei cittadini.
Taranto, città meravigliosa, dalle grandi potenzialità, ricca di storia e di cultura, dopo anni bui cerca disperatamente la sua strada che non può essere interrotta da un politica miope, sorda alle vere, primarie richieste di aiuto sul versante del diritto alla salute”.