Spuntisti nell’area mercatale: l’assessore De Donno replica alle accuse di Toma

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Replica dell’Assessore alle Attività Produttive di Manduria, Gianluigi De Donno, al suo predecessore Paride Toma che ieri in un suo intervento ha accusato l’amministrazione comunale di “discriminare gli spuntisti del commercio ambulante e rinunciare a guadagni certi creando un inspiegabile danno erariale”.

Secondo Toma l’assessore De Donno “ha dato disposizione di non concedere l’autorizzazione agli ambulanti senza posto fisso, i cosiddetti spuntisti che non avendo uno stallo assegnato pagano di volta in volta la tassa di occupazione del suolo pubblico come tutti gli altri”. Una decisione ritenuta dal coordinatore cittadino di “Iniziativa Democratica per la Puglia” «assurda e controproducente anche dal punto di vista economico”. Per Toma “sono entrate che si perdono per non parlare dell’ingiusta esclusione degli ambulanti provvisori che riempiono il mercato offrendo un servizio in più al consumatore”.
“Si tratta di accusa del tutto priva di fondamento”- si difende De Donno. ” Ritengo che sia irresponsabile da parte di un soggetto che riveste il ruolo di coordinatore di un movimento politico e, fino a pochi mesi addietro, di pubblico amministratore, rilasciare dichiarazioni agli organi di stampa senza aver prima verificato che vi sia un qualunque atto di indirizzo politico, men che meno ordinanza dirigenziale, dal quale dedurre una siffatta volontà assessorile”.
“Ribadito – prosegue l’assessore De Donno – che non è mio intendimento vietare ciò che la legge ciò che la legge consente ma, semmai, riportare un minimo di condizioni di legalità nell’area mercatale ove, finora, è stato consentito agli spuntisti non già di occupare i posteggi lasciati liberi dai titolari di concessione – come previsto dalle norme di legge – bensì di svolgere l’attività di vendita negli spazi liberi del mercato, sottolineo che non risponde al vero l’affermazione del dr. Toma, per come riportata dalla stampa, che i precari paghino la stessa ‘tassa del suolo pubblico come tutti gli altri’, ma pagano una tassa che è pari alla metà dei commercianti titolari di posteggio pur svolgendo la medesima attività. Il che si traduce, di fatto, in una concorrenza sleale, come segnalato dagli stessi operatori dell’area mercatale nel corso di una riunione svoltasi in comune nel mese di dicembre 2015”.
“Non ritengo – aggiunge l’avv. De donno – che le discutibili esigenze di cassa delle finanze comunali possano giustificare una deroga alle norme di legge, consentendo ciò che invece è vietato: di certo un assessore o un dirigente che acconsentisse a tali deroghe, quand’anche si tratti di incassare 25 mila euro annui, esorbiterebbe dai limiti costituzionali del proprio mandato”.
Quanto al problema della disponibilità di nuovi e maggiori posteggi all’interno dell’area mercatale – conclude l’assessore alle attività produttive di Manduria – si tratta di un percorso che deve necessariamente passare attraverso la fase di consultazione delle associazioni di categoria e, soprattutto, trovare organica disciplina nel Documento strategico del commercio di cui i Comuni sono obbligati a dotarsi in forza del nuovo Codice del commercio licenziato dalla Regione Puglia nell’aprile 2015 e sul quale non ricordo iniziativa alcuna del mio predecessore, evidentemente alle prese con problemi più importanti”.