Operazione “The Beginners”: arrestati gli emergenti della SCU brindisina

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Maxi operazione della Squadra Mobile di Brindisi. Il blitz, scattato alle prime luci dell’alba, ha portato all’arresto di 27 persone residenti fra il capoluogo e Mesagne

(cinque erano già reclusi in carcere, sei risultano indagati a piede libero). Sono tutte accusate di associazione mafiosa, estorsioni, danneggiamenti, detenzioni di armi, tutti episodi comunque aggravati dal metodo mafioso.
L’operazione, è stata denominata “The beginners”, considerata la giovane età di molti degli indagati ed il fatto che per la maggior parte di loro si tratta della prima contestazione per reati di mafia. Sequestrati inoltre beni mobili ed immobili, del valore di svariate centinaia di migliaia di euro.

I provvedimenti emessi dal gip del tribunale di Lecce Antonia Martalò, su richiesta del sostituto procuratore della Dda (Direzione distrettuale antimafia) di Lecce Alberto Santacatterina, che ha coordinato le indagini in sinergia con la collega del tribunale di Brindisi Valeria Farina Valaori, sono stati eseguiti nei confronti delle nuove leve dei clan storici della Sacra Corona Unita brindisina che avevano assunto ruoli di rilievo nell’organizzazione fondata da Pino Rogoli.
Le indagini svolte dai poliziotti della Squadra Mobile di Brindisi a partire da marzo 2013, ricorrendo a intercettazioni telefoniche e pedinamenti, hanno consentito di ricostruire le attività e gli interessi del clan, facendo emergere soprattutto il ruolo di vertice di alcune donne, compagne dei capiclan, che impartivano gli ordini agli affiliati. Fondamentali si sono rivelati pure i “pizzini”, messaggi su fogli di carta utilizzati come strumento di comunicazione fra i detenuti e i sodali a piede libero e sequestrati in carcere dagli agenti della polizia penitenziaria e le conversazioni fra i detenuti e i loro parenti registrate dagli inquirenti.

Due le figure di spicco del “clan degli emergenti”: il mesagnese Tobia Parisi, considerato referente del boss Daniele Vicientino per il territorio di Mesagne, e il brindisino Luca Ciampi di 29 anni, affiliato secondo gli inquirenti al clan di Vicientino, che con il benestare dello stesso Tobia Parisi reggeva le redini di un sodalizio che agiva seguendo un modus operandi “tipico delle organizzazioni mafiose”.
All’origine delle indagini c’è un grave atto intimidatorio verificatosi al Rione Paradiso il pomeriggio del 29 marzo 2013 e del quale sono ritenuti responsabili Luca Ciampi e il 25enne Andrea Reho. I due, a bordo di uno scooter Yamaha T-Max sottratto con violenza a un motociclista pochi istanti prima, esplosero 3 colpi di Kalashnikov contro una Fiat 600 di proprietà di una donna del posto (ma secondo la polizia il vero bersaglio era un individuo già noto alle forze dell’ordine che risiedeva in zona).
Il clan era pronto a supportare gli affiliati finiti dietro le sbarre. Sono le donne ad occuparsi, curandosene in anche in prima persona, del sostentamento economico dei detenuti e della gestione dei proventi delle attività illecite. Di tutto ciò si sarebbero occupate, da quanto emerge dalle indagini, Veronica Girardo (moglie di Tobia Parisi), e Tamara Niccoli.

Ma sono tantissime le azioni malavitose compiute tra il 2013 e il 2014 attribuite ai rampolli della SCU di Brindisi e Mesagne: tra queste le estorsioni di denaro ai giostrai delle festività di San Teodoro, la gestione dei parcheggi affidata a persone di fiducia del clan imposta ai proprietari di note discoteche, spedizioni punitive in carcere, attentati incendiari per risolvere dissidi privati.
Un dialogo fra la Girardo e Parisi permette inoltre alla Squadra mobile di far luce su un episodio estorsivo ai danni del proprietario di una villetta situata nell’agro di Torre Santa Susanna. Il malcapitato, non riuscendo a estinguere un debito maturato con il mesagnese riconducibile a una precedente compravendita di auto usate, di fatto ha dovuto cedere l’abitazione all’associazione. L’immobile poi è stato utilizzato anche come rifugio da Daniele Vicientino, durante la sua latitanza del biennio 2010/2011.
La villetta espropriata con la forza è stata posta sotto sequestro insieme ad altri beni immobili di considerevole valore ai quali stamani sono stati apposti i sigilli, contestualmente all’esecuzione dell’ordinanza. Fra questi figurano anche 39 auto di proprietà di un prestanome al quale era stata intestata l’autoconcessionaria “Carlucci Car”.

Nel corso delle indagini è stato sequestrato inoltre un fucile a canne mozze rubato nel 2008 a Bologna che il 29 luglio 2013 fu trovato nel cassone di un autocarro in disuso parcheggiato in via Boldini, per essere poi prelevata e utilizzata da un indagato (di tale ritrovamento devono rispondere Antonio Grassi, Andrea Prudentino e Francesco Trane).
Le armi servivano all’associazione per imporre il proprio dominio sul territorio e coltivare gli affari illeciti (fra cui anche lo spaccio di cocaina, hascisc e marijuana).

Secondo quanto emerso dalle indagini, inoltre, il clan di Luca Ciampi, su richiesta dei gestori di una tabaccheria del Rione Paradiso che avevano subito un furto, rintracciò i responsabili e con minacce e violenza fisica li costrinse a consegnare una parte del bottino e una somma di denaro a integrazione dello stesso. La refurtiva recuperata tornò al commerciante. Il denaro contante, invece, finì nelle casse del sodalizio.

Nel mirino di alcuni fra gli indagati finirono anche i titolari di una rivendita di frutta e verdura di Brindisi costretti con la forza a versare all’associazione circa 20mila euro in denaro.
Indicativo del potere di assoggettamento e intimidazione del clan l’episodio del 21 dicembre del 2013: Luigi Girardo, durante un colloquio nel carcere di Taranto, invitò il genero, Tobia Parisi, a scrivere una lettera a una persona “inserita nella gestione dei rifiuti solidi urbani per invitarlo a reperirgli un posto di lavoro”. Parisi lo rassicurò sul fatto che avrebbe provveduto personalmente aggiungendo che “quel posto gli spettava di diritto”.

I NOMI DEGLI ARRESTATI
Clan Parisi:
Tobia Parisi, 35 anni, di Mesagne, già recluso;
Veronica Girardo, 29 anni, di Latiano;
Giuseppe Vinci, alias “nano”, 38 anni, di Mesagne;
Massimo Esperti, 46 anni, di Mesagne;
Antonio Emanuele Tarantino, detto “Toni”, 32 anni, di Mesagne;
Luigi Campana, 41 anni, di Mesagne.

Clan Ciampi:
Luca Ciampi, 29 anni, di Brindisi, già detenuto;
Tamara Niccoli, 24 anni, di Brindisi;
Alfonso Polito, detto “gemello”, 31 anni, di Brindisi;
Alessandro Leto, detto Sandro, 38 anni, di Brindisi;
Aldo Cigliola, 44 anni, di Brindisi;
Vincenzo Trono, 31 anni, di Brindisi;
Ivano Cannalire, 33 anni, di Brindisi, già detenuto;
Antonio Grassi, detto Toto, 28 anni, di Brindisi;
Davide Di Lena, 27 anni, di Brindisi, già recluso;
Cosimo Papa, detto Mino, alias Scapriciatello, 31 anni, di Brindisi, recluso a Foggia;
Andrea Reho, 25 anni, di Brindisi, già recluso;
Morris Cervellera, 39 anni, di Brindisi;
Claudio Pupino, 50 anni, di Brindisi;
Giuseppe Polito, 34 anni, di Brindisi;
Andrea Prutentino,27 anni, di Brindisi;
Francesco Franchin, ; alias Franchino o “ciccgiese”, 26 anni, di Brindisi;
Marcello Di Mola, alias “Lecca Lecca”, 42 anni, di Brindisi;
Fabrizio Campioto, 37 anni, di Brindisi;
Mario Polito, alias “gemello”, 31 anni, di Brindisi;
Francesco Trane, detto Checco, 25 anni, di Brindisi;
Antonio Salvatore Del Monte, detto Toni, alias pizzaredda, 23 anni, di Brindisi.

Indagati a piede libero:
Marco Antico, detto bombetta, 34 anni, di Brindisi;
Franco Dimastrodonato, 42 anni, di Latiano;
Luigi Girardo, 49 anni, di Latiano;
Monica Grasi, 34 anni, di Brindisi;
Roberto Vito Orlandino, 34 anni, di Brindisi;
Renato Simonetti, 21 anni, di Brindisi;
Giuseppe Vantaggiato, 38 anni, di Brindisi.

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