Scarichi dei frantoi sversati nei canali di bonifica: sequestri del NOE

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Indagini ed ispezioni presso aziende agricole e frantoi oleari sono state eseguite dai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Lecce nei comuni salentini di Supersano e Scorrano.

Era stata proprio l’Amministrazione Comunale di Scorrano a segnalare un grave e diffuso fenomeno di smaltimento illecito di acque di vegetazione delle olive e delle sanse umide che, invece di essere riutilizzate in agricoltura, come ammendante, o smaltite come rifiuto speciale, venivano sversate direttamente nei canali di bonifica gestiti dal consorzio di bonifica di “Ugento Li Foggi” e da qui giungevano direttamente nelle vore naturali.
Verificata la gravità del fenomeno, che interessava sia la rete dei canali siti nelle zone agricole a confine tra i territori di Supersano e di Scorrano che quella esistente nello stesso centro abitato di Supersano, i carabinieri del NOE hanno ispezionato sei aziende di entrambi i comuni, quattro delle quali sono risultate irregolari con riferimento alla normativa ambientale.
A Scorrano, presso un’ azienda di trasformazione di prodotti agricoli e di olive è stata sottoposta a sequestro una fossa scoperta, interrata e non impermeabilizzata, nella quale venivano stoccati i rifiuti liquidi costituiti dalle soluzioni acquose e dai fanghi prodotti dalle operazioni di lavaggio, pulizia e sbucciatura delle olive, che così venivano illecitamente smaltiti, per dispersione, nel sottosuolo. Inoltre sono state sottoposte a sequestro altre due aree dell’azienda dove erano stati realizzati dei depositi incontrollati di rifiuti speciali costituiti da inerti da demolizione, cemento, conci di tufo anche intonacati e con ancora la presenza di piastrelle ceramiche, sfalci di potatura, ferro e legname.
Sempre a Scorrano, presso un’altra azienda cooperativa è stata sottoposta a sequestro un area di circa 500 mq sulla quale era stato realizzato un deposito incontrollato di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi costituiti da rottami ferrosi di varia natura, un macchinario industriale del tipo normalmente utilizzato per la produzione dell’olio, parti e pezzi di macchinari aziendali in ferro, imballaggi in ferro all’origine contenenti vernici, quadri elettrici dismessi, grossi trasformatori elettrici presumibilmente contenenti PCB.

A Supersano, in un frantoio oleario è stata sottoposta a sequestro preventivo d’urgenza un area di circa 150 mq sulla quale era stato realizzato un impianto, completo delle relative attrezzature elettriche ed idrauliche, dove veniva effettuato il lavaggio delle macchine operatrici, dei veicoli aziendali ed agricoli. I militari hanno accertato che il refluo industriale prodotto durante queste operazioni di lavaggio, frammisto al refluo costituito dalla percolazione della sansa umida stoccata in un deposito, veniva convogliato verso un foro praticato artigianalmente nel muro di recinzione e da qui veniva collettato in un sistema di canaline in cemento e di tubazioni in plastica, per poi venire scaricato sul terreno agricolo in assenza di qualsiasi sistema di depurazione e di necessaria autorizzazione.
Sempre a Supersano in un secondo frantoio oleario è stata sottoposta a sequestro preventivo d’urgenza una fossa interrata e non impermeabilizzata delle dimensioni di circa 50 mq all’interno della quale era stato realizzato un deposito incontrollato di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi costituiti da fanghi provenienti dalle operazioni di lavaggio delle olive, percolanti di acque di vegetazione delle olive, pietrisco e fogliame provenienti dai macchinari di separazione e dalla lavatrice della cooperativa, ceneri della combustione rinvenenti dalla caldaia a nocciolino e stracci ed assorbenti intrisi da sostanze oleose. Contestualmente si sottoponeva a sequestro un ulteriore deposito incontrollato di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi come imballaggi plastici all’origine contenenti sostanze pericolose, tipo erbicida disinfestante, olio lubrificante ed altri imballaggi in ferro, contaminati da liquami oleosi.

Complessivamente sono state quindi segnalate alla Procura della Repubblica di Lecce ed alle competenti Autorità amministrative quattro persone per il reato di smaltimento illecito di rifiuti.