PD dirigenti lasciano e denunciano: “trattativa clandestina”

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Alcuni componenti dell’esecutivo del PD di Manduria si sono dimessi in quanto non condividono la scelta di far parte della nuova maggioranza che si è formata in questi giorni superando la crisi di queste settimane al Comune di Manduria.

In una nota firmata dal Vicesegretario e da altri quattro Dirigenti sono state illustrate le motivazioni non prima di aver ricordato alcune delle frasi che i “protagonisti” di questi giorni hanno dichiarato e diffuso sulla stampa.

Amleto Della Rocca (consigliere PD):
“La politica è il confronto, sono le reali esigenze della città, è il premettere alcune cose rispetto ad altre che sono di interesse personale”.
In politica, la forma è sostanza”, “Il PD farà una corretta opposizione”.
“Il Pd invoca le elezioni anticipate per porre la parola fine a una storia politica che qualcuno ha tentato di scrivere senza avere né carta né penna”.
“Abbiamo smascherano i volti di chi tiene in ostaggio la città da ormai diversi anni”.
“La gente di Manduria deve conoscere bene chi sta amministrando la città: c’è tanta gente politicamente inaffidabile, che siede in Consiglio Comunale avendo riportato poche decine di preferenze. Purtroppo per la città questi consiglieri sono attaccati esclusivamente alla poltrona, essendo consapevoli che, se si dovesse andare a nuove elezioni, non sarebbero più rieletti. Ecco perché siamo pessimisti sulla possibilità che si chiuda in anticipo un’esperienza amministrativa, che sinora si è dimostrata estremamente fallimentare”.

Katia Malagnino (segretaria PD Manduria):
“L’abilità del Sindaco Massafra sta nell’aver cercato di aggregare ciò che c’è di più politicamente disomogeneo in circolazione, ovvero consiglieri comunali e forze politiche che non hanno mai condiviso un punto programmatico.
Il suo vero obiettivo è quello di metter insieme 20 consiglieri appartenenti a sei formazioni/liste politiche, la cui aggregazione risulta inimmaginabile. Il PD denuncia alla città l’ennesimo atto di impreparazione politico-amministrativa del Sindaco, che pretende di raccogliere consensi in Consiglio Comunale barattando un posto in Giunta con i voti di quei consiglieri che gli assicureranno il mantenimento della maggioranza.
Massafra ha scelto la via più facile, preferendo il baratto delle poltrone in cambio dei voti, perdendo di vista lo stato in cui versa la città, che è ormai in agonia da diversi anni e a cui l’Amministrazione Massafra, priva di contenuti, sta dando il colpo di grazia”.

Le frasi dei due esponenti sostengono i dimissionari erano coerenti col mandato ricevuto dagli elettori manduriani: il ruolo di opposizione sia per il PD e che per i due consiglieri comunali. “La responsabile e corretta opposizione che doveva avvenire sin dal primo giorno di insediamento, è apparsa invece sempre blanda e arrendevole, quasi ammiccante ogni volta che si scorgesse la concreta possibilità di poter ‘dare una mano’ al Sindaco (sopravvivenza in cambio di delega assessorile). Negli ultimi tempi addirittura, i due consiglieri Amleto Della Rocca e Maria Grazia Cascarano – affermano ancora – con l’assenza strategica della Segretaria Malagnino, hanno condotto una trattativa clandestina (all’esterno del Partito Democratico) con il Sindaco Massafra per ottenere un posto in Giunta e la carica di Vicesindaco.”

I Componenti dell’esecutivo lamentano il fatto che da diverse settimane non ci sia stata alcuna condivisione né alcun confronto con i dirigenti e la base stessa del partito. “Il lavoro continuo dei sottoscritti è stato in questi lunghi mesi mal riposto nelle mani dei due consiglieri e della Segretaria che evidentemente già da lungo tempo miravano (in netto contrasto con il mandato popolare ricevuto) a far parte di questa malandata Amministrazione che ha ridotto Manduria in agonia: Perdita di importantissimi finanziamenti, pessima gestione della macchina amministrativa, viabilità ridotta a disordine e pericolo diffuso, chiusura Tribunale di Manduria, imminente perdita anche del presidio del Giudice di Pace, assenza di programmazione, cartelle pazze, aumento delle tasse ai massimi storici, gestione cimiteriale al collasso, mancato raggiungimento di tutti i punti facenti parte del programma elettorale e crisi politica continua con diversi rimpasti già effettuati.”
“I due consiglieri Della Rocca e Cascarano – spiegano indignati – faranno invece parte, a breve, di questa inefficiente e vergognosa Amministrazione che loro stessi definivano piena di ricattatori interessati solo alle poltrone. Tutto questo avviene proprio ora che sarebbero stati determinanti per liberare la città di Manduria. La nostra dignità, i nostri ideali e la nostra viva e genuina passione per la politica fa da contraltare alla triste presa d’atto che i due consiglieri (eletti anche con i nostri voti) insieme ad un manipolo di yes-man stanno distruggendo la credibilità politica del Partito Democratico di Manduria e di tutti i suoi iscritti, simpatizzanti, attivisti, dirigenti solo per scelte personali.
Ormai il vaso è colmo,- e concludono infine affermando – i sottoscritti (Mauro Isidoro BALDARI – Vice Segretario – e i dirigenti con varie deleghe Maria CALO’ – Vincenza CAPUZZIMATO – Andrea CASTO – Vincenzo PARISI) congiuntamente e contemporaneamente, preso atto della mancanza di trasparenza e condivisione nella gestione della Segreteria politica cittadina del PD si dimettono dalle proprie rispettive cariche che detengono in seno all’esecutivo della stessa ma da Delegati, regolarmente eletti, faranno sin d’ora ferma opposizione alla Segretaria Katia Malagnino che con questo atto sfiduciano e invitano alle immediate dimissioni per aver ampiamente dimostrato la propria inadeguatezza all’importante ruolo che avrebbe dovuto svolgere.

pd spaccato