Amiu. Atti vandalici all’interno dell’azienda: sospetti sui dipendenti.

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La notte scorsa, negli spogliatoi del cantiere Autoparco, la manomissione di un rubinetto ha provocato la fuoriuscita di un

notevole quantitativo di acqua. La settimana scorsa, invece, è toccato all’impianto Pasquinelli: i cavi elettrici di un camion utilizzato per la raccolta dei rifiuti, infatti, sono stati tranciati di netto rendendolo inservibile. Sono solo due, gli ultimi in ordine di tempo, di una serie di atti vandalici compiuti all’interno dell’AMIU di Taranto citati dall’Ing. Cosimo Natuzzi, Direttore Tecnico dell’azienda.

“La città, purtroppo, non è la sola ad essere teatro privilegiato di atti gratuiti di inciviltà.- afferma Natuzzi – Quella disaffezione che colpisce i beni pubblici, infatti, e le cui conseguenze sono spesso oggetto del lavoro dell’Amiu, ha colpito la stessa azienda al suo interno, proprio nei luoghi frequentati quotidianamente dai lavoratori. Una sorta di probabile “fuoco amico” che ha provocato disagi negli ultimi giorni.

“Vige la presunzione di innocenza per chiunque, certo, – spiega il Direttore Tecnico – ma il sospetto che questi atti (elencati a titolo esemplificativo e non certamente esaustivo) siano stati consumati dagli stessi dipendenti dell’Amiu, impone una seria riflessione: è inaccettabile che vi siano lavoratori in grado di mostrare un tale disprezzo per loro stessi e per beni pur sempre di proprietà pubblica. Perché questi atti vandalici – aggiunge – complicano la gestione dei servizi, sotto molteplici aspetti: rallentano l’avvio delle attività, ripercuotendosi su tutti i dipendenti; in alcuni casi la impediscono, creando il disagio agli utenti; infine, ma non meno importante, comportano per l’azienda l’impegno di risorse impreviste per i conseguenti ripristini”.
“L’azienda – conclude l’Ing. Natuzzi – ha già avviato le necessarie procedure per individuare eventuali responsabilità e nel contempo, anche grazie alla mediazione delle rappresentanze sindacali, fa sapere che non avrà remore ad intervenire duramente di fronte a responsabilità accertate: ce lo consente la legge, ma soprattutto ce lo indica la necessità di essere conseguenti rispetto agli sforzi che ogni giorno compiamo a garanzia del decoro della nostra città”.