25 Aprile: Bella Ciao. Le voci dell’IISS Einaudi di Manduria in un coro virtuale

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Per celebrare il 25 Aprile e la lotta ai regimi politici oppressivi di qualsiasi orientamento, studenti docenti e personale ATA dell’IISS Luigi Einaudi di Manduria hanno interpretato Bella Ciao la canzone simbolo di questa giornata.

Un vero e proprio Inno di libertà e liberazione a cura di Alessia D’UGGENTO 4AFM e Asia GIUDETTI 5A CAT che hanno unito virtualmente tutte le voci. 

La celebrazione del 25 aprile non è diventata in forza dell’abitudine una ricorrenza rituale e pacificata, da festeggiare nell’indifferenza civile: è una data che fa ancora discutere e questo è segno di vitalità e di rilevanza.

La festa della Liberazione è attraversata dal fecondo paradosso di essere unitaria e partigiana, in senso storico e anche letterale. In qualche modo certifica che un popolo non è una mera sommatoria di individui ma una identità diffusa che si costruisce dentro il processo storico. La data è importante e non corrisponde alla fine della guerra in Italia, che avvenne il 3 maggio: per scelta precisa, e su proposta dell’allora presidente del Consiglio Alcide De Gasperi, si preferì infatti assumere il giorno in cui il CLNAI (Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia) proclamò l’insurrezione totale nei territori ancora occupati dai tedeschi. Si volle così dare un riconoscimento del valore e dell’importanza dei partigiani nella lotta di liberazione. È la festa dei partigiani, non degli indifferenti, di chi non partecipa e non sceglie. Sarebbe dunque un errore non considerarla la festa di tutti gli italiani, ma il 25 aprile è anche “di parte”, come iscritto nella sua genesi. La Resistenza infatti fu guerra di liberazione nazionale ma anche guerra civile, che divise la nazione fra coloro che lottavano per la libertà e per la democrazia e coloro che si riconoscevano nel fascismo e nella dittatura. Il carattere unitario e nazionale della Resistenza è però visibile e concreto perché coinvolse e unificò in un grande movimento popolare i comunisti, i socialisti, i cattolici, i liberali, i laici e i repubblicani, i monarchici, che si fusero con parti rilevanti dell’esercito e della popolazione civile. La Resistenza è stata nella storia italiana il più importante rivolgimento che abbia avuto una larga partecipazione di massa di giovani, di donne, di operai, di intellettuali, di contadini. Le vere e proprie battaglie combattute dalle forze popolari, ad esempio durante le Quattro giornate di Napoli, che ebbero l’esito di liberare la città prima ancora dell’arrivo degli Alleati, o a Porta San Paolo a Roma, subito dopo l’8 settembre, sono lì a testimoniarlo. C’è quindi un nesso non meccanico tra le forze che agirono nella Resistenza e l’arco costituzionale che avviò la ricostruzione e, pur fra conflitti e aspre battaglie, animò la vita politica del Paese e i suoi governi per lunghi e difficili decenni. Adesso che molte delle realtà politiche egemoni nel Paese non si presentano come eredi in modo diretto di quelle battaglie, di quelle forze e di quella tradizione, pur rispettandone i valori fondanti, il 25 aprile può diventare un’occasione per costruire o ricostruire una mappa chiara di riferimenti e di valori. ( dal dizionario Treccani )