Vuoi crearti nemici soprattutto sul tuo luogo di lavoro? Dì la VERITÀ. Parla un operaio stanco di quanto accade

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«Vuoi crearti dei nemici soprattutto sul tuo luogo di lavoro? Dì la VERITÀ, lotta per la SICUREZZA e per l’ AMBIENTE, fai capire ai lavoratori che l’ INDIFFERENZA e l’ OPPORTUNISMO non potrà mai aiutare il prossimo, chiedi che la CIGS sia spalmata in maniera equa per tutti i lavoratori, visto che ci sono gli sfortunati a casa dal 2008 e che li hanno pignorato anche la casa e poi ci sono i privilegiati che pensano solo ai propri interessi (3 turni, straordinario e niente CIGS ) e scendono al ricatto occupazionale non fregandosene della salute propria e degli altri ».  E’ quanto afferma Alessio Peretto, un operaio che, stanco di quanto sta accadendo in Ilva, ha depositato ieri una denuncia in Questura e aspetta che la Procura valuti il da farsi.

«In ILVA  – prosegue Peretto – ormai vige il motto “morte tua vita mia”, e sopratutto se c’è da scegliere dei lavoratori dove le condizioni lavorative possono essere migliori, il capo sceglie i silenziosi (per non dire altro), per non parlare di alcuni preposti che nel corso degli anni, nella propria squadra, hanno preferito circondarsi di ancelle che di personale specializzato e che in base ai periodi opportunistici aziendali diventa aziendalista o sindacalista cioè né carne e né pesce. Poi non si sceglie neanche in maniera coscienziosa di migliorare le condizioni lavorative a chi ha una certa età e acciacchi fisici, ma si preferiscono i silenziosi giovani come sempre (per non dire altro). Poi se cerchi di tutelare il lavoro isolato, il problema si risolve mettendo la ditta (tanto soli lavorano tranquillamente, per non parlare di chi ha contratti a termine, perché hanno paura di ribellarsi e di non essere riconfermati), e tu vieni spostato di mansione. Il gioco è fatto. Nel corso dei miei anni in ILVA ho subito troppe ingiustizie, perché mi dispiace dirlo ma alcuni capi sanno bene come comprarsi i lavoratori a tal punto da metterli uno contro l’ altro innescando “la guerra dei poveri” e ripeto vige il motto “morte tua vita mia”. Mi dispiace veramente che siamo arrivati a questo punto quando potevamo essere uniti per raggiungere gli stessi obiettivi, rispettando e lottando anche per il prossimo. Esistono ancora i bambini in azienda che invece di affrontare le persone a 4 occhi esternando il proprio pensiero verso altri, preferiscono romperti i nottolini degli armadietti sui reparti, anche se sono talmente incapaci (come lo sono per la propria mansione) che sbagliano anche armadietto rompendo quello del collega. Poi sotto le elezioni del 2016 i volantini (frasi mie prese da whatapp riguardo la CIGS equa e la sicurezza) sparsi per tutto il reparto facendo in modo che il voto non l’avrei preso, comprandosi i lavoratori silenziosi, per non parlare delle parole offensive scritte su alcuni punti del reparto. Ormai in ILVA in alcuni reparti c’è la mafia cinese e tantissimi conflitti d’interesse come per esempio alcuni capi che ora fanno l’azienda e in base ai propri interessi cambiano diventando sindacalisti. Purtroppo il problema siamo noi lavoratori a parte qualche capo esaltato. I HAVE A DREAM»