Usura nel Salento: sette arresti, c’è anche un direttore di banca

Condividi

Lecce – Approfittavano delle crescenti difficoltà economiche di piccoli imprenditori locali, con problemi ad accedere al credito ordinario, e concedevano prestiti “a strozzo”. Sette persone sono state arrestate con l’accusa di usura, estorsione e attività finanziaria abusiva, fra loro anche un direttore di banca.
Nei loro confronti il gip del Tribunale di Lecce, Simona Panzera, ha emesso, su richiesta del sostituto procuratore Alessio Coccioli, le ordinanze di custodia cautelare (2 in carcere, 5 agli arresti domiciliari) eseguite dai Carabinieri del Comando provinciale di Lecce.
L’ operazione odierna, denominata “Aequanius”, giunge a conclusione di indagini che, avviate nel febbraio 2012 a seguito della denuncia di un imprenditore dell’area nord salentina, hanno consentito di individuare l’esistenza di un gruppo criminale che operava in particolare nei comuni di Guagnano e Salice Salentino, con contatti anche con la criminalità organizzata del capoluogo. Due degli arrestati, Ciro Iaia e Antonio Fernando Olivieri (già condannato per associazione a delinquere di stampo mafioso) viene contestata anche l’aggravante del metodo mafioso avendo fatto riferimento a referenze criminali, nell’ambito della Sacra Corona Unita per costringere una delle vittime ad onorare i debiti usurari contratti, pena pesanti ritorsioni personali.
Tra gli arrestati figura anche un insospettabile: Luigi Albanese, direttore dell’agenzia della Banca Popolare Pugliese di via Veneto, a Guagnano, in concorso con altri, avrebbe in più occasioni concesso in prestito somme di danaro, ottenendo in cambio interessi usurari, oppure regalie, per ritardare alcune operazioni bancarie o per favorirne altre a favore degli imprenditori in difficoltà e come tali non affidabili.

Ci sono poi Antimo Leone, Elio Quaranta, commerciante di articoli per la casa 52enne, e Pasquale Giannotte, fornaio anche lui 41enne, tutti di Salice. Nel giro di affari illeciti – pari a oltre mezzo milione di euro – è coinvolta anche una donna, attualmente all’estero.

“Dobbiamo contrastare con tutte le forze un fenomeno come quello usuraio che altera l’economia legale, producendo zone di ricchezza non documentata.” – ha detto il procuratore di Lecce, Cataldo Motta, illustrando i risultati dell’operazione e, riferendosi all’arresto del direttore della filiale della Bpp di Guagnano, ha aggiunto – “Non sono ottimista perchè capisco la preoccupazione di chi oggi ha esigenze di denaro, nel momento in cui le banche anzichè aiutare producono funzionari così. In questa circostanza pero’- ha poi sottolineato Motta – due vittime hanno collaborato e questo è comunque un segnale importante”. “E’ evidente – ha proseguito il magistrato – che la situazione in Salento negli ultimi anni si è appesantita, a causa della scarsa disponibilità delle banche ad erogare prestiti. Purtroppo capita di frequente di venire a conoscenza dell’esistenza di funzionari di banca che dirottano le richieste di aiuto da parte dei clienti su canali privati”.

La Banca Popolare Pugliese, sulla vicenda, in una nota fa sapere di aver provveduto ad avviare “approfondite verifiche interne alla filiale di Guagnano. Anche al fine di favorire il rapido accertamento della verità, il dipendente coinvolto è stato in via cautelativa sospeso dal servizio”’
“Nell’affermare piena fiducia nell’operato della Magistratura – scrive Carmelo Caforio, presidente dell’istituto di credito – e fatto salvo l’auspicio umano e professionale che il nostro dipendente possa essere in grado di dimostrare rapidamente e pienamente la propria estraneità ai reati contestati, ci preme sottolineare che, da quanto sta finora emergendo, la Banca è parte lesa in questa incresciosa vicenda. Tutte le procedure e le disposizioni interne della Banca Popolare Pugliese sono assistite da filtri antiusura che nessun operatore può violare e che impediscono tecnicamente la possibilità di praticare interessi al di sopra del tasso soglia. Tutti i dipendenti della Banca – conclude Caforio – sono inoltre vincolati al rispetto del Codice Etico e destinatari di ampia e specifica attività di formazione, specialmente su materie quali usura e antiriciclaggio”.

arresto