Undici arresti per corruzione e turbativa d’asta. Nomi e particolari sugli episodi contestati

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E’ emerso un «vero e proprio sistema corruttivo» dietro numerosi appalti eseguiti in provincia di Bari. La scoperta è dei finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria Bari che, in collaborazione con i carabinieri del Comando Compagnia di Gioia del Colle, hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 12 persone, emesse dal Gip del Tribunale di Bari su richiesta della Procura, e numerose perquisizioni.
Le ordinanze – 2 in carcere, 10 agli arresti domiciliari ed un obbligo di dimora – sono frutto di due filoni di indagini, supportate da intercettazioni telefoniche ed ambientali, che hanno accertato un consolidato sistema di corruzione di pubblici ufficiali e di alterazione delle procedure di affidamento dei pubblici appalti che ha riguardato alcuni comuni della Provincia di Bari. I provvedimenti restrittivi e le perquisizioni, nell’ambito dell’operazione denominata “Pura defluit” sono scattati a Bari, Roma, Altamura, Acquaviva delle Fonti e Castellana Grotte ed altri comuni del Sud – Barese.
Il primo provvedimento – eseguito da militari del Comando Compagnia Carabinieri di Gioia del
Colle – è stato emesso nei confronti degli imprenditori Salvatore FATIGATI, e Tommaso PROCINO, dei tecnici comunali Marco CUFFARO e Vito Raffaele LASSANDRO, dei tecnici-progettisti Antonello ZAMPIELLO, Giovanni Francesco BOSCIA e Nicola Valerio LAMANNA. Nei confronti di FATIGATI, PROCINO, CUFFARO e LASSANDRO la misura applicata è
stata quella degli arresti domiciliari, nei confronti di LAMANNA dell’ obbligo di dimora.
I fatti contestati si riferiscono ai seguenti episodi:
– l’istigazione alla corruzione – con il pagamento, non accettato ed oggetto di denuncia ai militari
dell’ Arma, della somma di euro 5.000,00 e la promessa di ulteriore corresponsione di denaro
(“dieci/ventimila euro”) – attuata, in tempi diversi, da PROCINO e da FATIGATI – quest’ ultimo amministratore/gestore di APULIA s.r.l. – anche su istigazione di ZAMPIELLO, nei confronti del vice-sindaco del comune di Acquaviva delle Fonti per indurlo a favorire l’ a.t.i. “APULIA s.r.l. – PI GROUP s.r.l.” nell’ aggiudicazione della gara d’ appalto per i lavori di recupero del Teatro comunale di Acquaviva delle Fonti (bando del 2 ottobre 2015, importo di euro 3.248.314,00) nonché per l’ affidamento di futuri contratti di evidenza
pubblica
– la turbata libertà della gara d’ appalto sopra indicata, aggiudicata all’ a.t.i. “APULIA s.r.l. – PI
GROUP s.r.l.” dalla commissione presieduta da CUFFARO – dirigente dell’ Ufficio Tecnico Comunale di Acquaviva delle Fonti – attraverso mezzi fraudolenti consistiti dapprima nella nomina di LASSANDRO, dirigente dell’ Ufficio Tecnico del comune di Gioia del Colle, quale componente della commissione aggiudicatrice – concordata da FATIGATI, da
ZAMPIELLO e da PROCINO con CUFFARO – e successivamente mediante l’attribuzione di punteggi di favore all’ offerta tecnica presentata dall’ l’ a.t.i. “APULIA s.r.l. – PI GROUP s.r.l.”
– la turbata libertà della gara d’ appalto indetta dal comune di Acquaviva della Fonti relativa all’
affidamento, mediante procedura negoziata, dell’ incarico di progettazione definitiva dei lavori
di “riutilizzo a fini irrigui della acque reflue affinate licenziate dal depuratore a servizio dell’
abitato di Acquaviva delle Fonti”, aggiudicata da CUFFARO, quale Responsabile unico del procedimento, allo Studio ROMANAZZI, BOSCIA e ASSOCIATI s.r.l., società della quale BOSCIA era amministratore/socio, mediante preventive illecite intese tra CUFFARO, FATIGATI, PROCINO e LAMANNA, quest’ ultimo nella qualità di amministratore/legale rappresentante di L.S. INGEGNERIA s.r.l., ed altri concorrenti ammessi alla presentazione delle offerte.
All’ esecuzione delle misure nei confronti di LASSANDRO e PROCINO hanno collaborato anche militari della Tenenza di Gioia del Colle della Guardia di Finanza. Le misure nei confronti di CUFFARO, FATIGATI e ZAMPIELLO sono state eseguite a Roma.

Il secondo provvedimento applicativo di misure coercitive è stato eseguito congiuntamente da
militari del Comando Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza e dai Carabinieri della Compagnia di Gioia del Colle ed ha interessato le persone Bertin SALLAKU, Roberto Ottorino TISCI, quest’ultimo vicesegretario del Pd di Acquaviva delle Fonti  (per entrambi è stata disposta la misura della custodia cautelare in carcere), Michele FATIGATI, Giacinto e G. C., con applicazione per costoro della misura degli arresti domiciliari.

Gli altri episodi contestati sono:
– l’istigazione alla corruzione – con il pagamento, non accettato ed oggetto di denuncia ai militari dell’ Arma, della somma di euro 2.000,00 e la promessa di ulteriore corresponsione di denaro (“dieci/quindicimila euro”) – attuata, in tempi diversi, da SALLAKU, amministratore/gestore di BESA COSTRUZIONI s.r.l., e da TISCI, quale intermediario/agevolatore delle illecite condotte, nei confronti del vice-sindaco del comune di
Acquaviva delle Fonti per indurlo a favorire l’ indicata società nella aggiudicazione della gara d’ appalto per i lavori di “ampliamento dell’ impianto per il riutilizzo a fini irrigui delle acque reflue licenziate dal depuratore di Acquaviva delle Fonti”, intervento ammesso al finanziamento della Regione Puglia per l’ importo di euro 2.000.000,00 e per il quale era imminente la pubblicazione del bando
– il pagamento a Giacinto FORTE, sindaco del comune di Altamura, della somma in contanti di euro 15.000,00 da parte di SALLAKU e FATIGATI, con la complicità di TISCI, quale atto di corruzione per indurre il pubblico ufficiale a favorire BESA COSTRUZIONI s.r.l. nell’aggiudicazione di gare d’ appalto in procinto di essere indette dal comune di Altamura, tra le quali quella relativa ai lavori di “riutilizzo a fini irrigui delle acque reflue affinate licenziate dal depuratore a servizio dell’ abitato di Altamura”, intervento al quale il comune era stato ammesso con riserva del finanziamento da parte della Regione Puglia;
il pagamento della somma – accettata da FORTE – fu eseguito il 28 marzo scorso all’ interno della sede sociale di
BESA COSTRUZIONI s.r.l., in Altamura, dove FORTE si era recato insieme al collaboratore Francesco TOTA
– il pagamento a G.C., della somma in contanti di euro 6.000,00 quale atto di corruzione attuato da SALLAKU affinché il pubblico ufficiale favorisse gli interessi di BESA COSTRUZIONI s.r.l. nella fase di predisposizione del bando di gara relativo all’ appalto “per interventi di ripristino funzionale ed adeguamento alla normativa vigente di settore della scuola secondaria di primo grado “Silvia Viterbo”” e nello svolgimento della gara d’ appalto relativa alla “rifunzionalizzazione delle infrastrutture per il trattamento, lo stoccaggio ed il riutilizzo delle acque reflue depurate”, già indetta dal comune di Castellana Grotte.
E’ stato eseguito nei confronti di Salvatore FATIGATI il sequestro preventivo della somma di euro 5.000,00 oggetto di illecito pagamento, non accettato dal pubblico ufficiale destinatario.
Sono state eseguite, e sono tuttora in corso di svolgimento, operazioni di perquisizione – che hanno
condotto al sequestro di ingenti somme di denaro contante – presso uffici della Regione Puglia e dei comuni interessati, abitazioni, studi professionali e sedi aziendali nei confronti non solo delle persone interessate dai provvedimenti coercitivi ma anche di altre persone sottoposte ad indagine.
Tra gli indagati a piede libero spicca il nome dell’assessore ai Lavori Pubblici della Regione Puglia, Giovanni Giannini, che dovrà spiegare la presunta corruzione, emersa nel corso delle indagini, attuata da un imprenditore di Polignano a Mare, Modesto Scagliusi, titolare del noto ristorante “Grotta Palazzese” e del salottificio “Soft Line srl” di Modugno – che avrebbe “regalato” a Giannini arredi domestici per sua figlia, in cambio del suo interessamento per agevolare pratiche in corso con la Regione a beneficio del ristorante, riguardanti un finanziamento regionale pari ad oltre 2 mln di euro.