Trovato il corpo di Mimmo Massaro. Era vicino alla cabina della gru incagliata sul fondale

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Dopo tre giorni di ricerche è stato finalmente recuperato dai sommozzatori dei carabinieri il corpo di Cosimo Massaro, 41 anni di Fragagnano operaio del siderurgico Arcelor Mittal, disperso in mare in seguito alla tempesta dello scorso 10 Luglio che ha provocato un cedimento a catena di tre gru posizionate sulla banchina su una delle quali si trovava il gruista disperso, caduta nello specchio acqueo antistante la banchina stessa.
Le operazioni, coordinate dalla capitaneria di porto e con l’ausilio dei sommozzatori dei vigili del fuoco, sono state difficoltose, come spiegato dalla Guardia Costiera di Taranto, a causa della torbidità delle acque e del pericolo conseguente alla presenza dei rottami e delle gru pericolanti e rese instabili dal fortunale occorso.
Il cadavere si trovava vicino alla sala argani dove sono i motori della cabina della gru, che si era incagliata sul fondale, ridotta a un ammasso di lamiere, davanti al quarto sporgente del porto di Taranto, l’area che era prima in concessione all’Ilva e ora ad Arcelor Mittal.
L’area è stata posta sotto sequestro dalla Procura di Taranto, che ha aperto un fascicolo sull’incidente sul lavoro. Ora si indaga per omicidio colposo. Resta l’inquietante particolare che sullo stesso punto del quarto sporgente, il 28 novembre 2012 in un analogo incidente trovò la morte un altro gruista Francesco Zaccaria. Il corpo di Cosimo Massaro è stato consegnato alla polizia mortuaria. Sul posto si è recato anche il procuratore Carlo Maria Capristo.