Torre Guaceto: stop a pulizia delle spiagge, ma c’è un motivo…

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Quando si tratta di argomenti come quello relativo al dramma dei rifiuti in spiaggia, si invita la gente a fare del proprio meglio per non disperderne in natura e si accoglie a braccia aperte chi decide di dedicare una giornata alla pulizia dell’area protetta.
Generalmente. Questa volta però, il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto fa il contrario, o quasi. Permane e si rafforza l’invito rivolto agli utenti della Riserva di non disperdere oggetti e rifiuti e di utilizzare gli appositi cestini per la raccolta differenziata che si trovano disseminati per l’area protetta. Ma i visitatori potranno anche trovare, su alcune spiagge di Torre Guaceto, la preghiera di non raccogliere quanto di poco gradito per via dell’interruzione dell’ordinaria pulizia del litorale. C’è una ragione per tutto questo: l’ente gestore sta svolgendo uno studio.
Poiché la pressione sulle risorse marine naturali è spesso troppo elevata, c’è l’esigenza di ridurne l’impatto a beneficio della biodiversità e della produttività marina.
Per far fronte a tale esigenza, nel 2008 il Parlamento Europeo ed il Consiglio dell’Unione Europea hanno emanato la Direttiva quadro 2008/56/CE sulla strategia per l’ambiente marino, marine strategy, successivamente recepita in Italia con il D.Lgs. n. 190 del 13 ottobre 2010. La direttiva in questione individua le azioni strategiche in materia di ambiente marino da realizzare nelle acque europee, incluso il mar Mediterraneo. Nell’ambito di questa normativa, il ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare elabora ed attua programmi di monitoraggio coordinati per la valutazione continua dello stato ambientale delle acque marine in funzione di traguardi ambientali previsti.
Tra le diverse attività programmate, c’è quella dell’analisi dei rifiuti spiaggiati grazie alla quale si raccolgono i dati che poi vengono utilizzati per mettere a punto misure di riduzione degli input e testarne l’efficacia, con l’obiettivo finale di minimizzare la quantità di rifiuti immessi in mare.
Già da tempo, il Consorzio conduce varie attività di monitoraggio per la marine strategy nell’Area Marina Protetta, da quest’anno, aderisce anche al sottoprogramma di monitoraggio dei rifiuti spiaggiati.
L’attività sarà condotta in tre tratti di costa sabbiosa dell’AMP, due ricadenti in zona B ed uno in zona A, al fine di rilevare la quantità e la tipologia di rifiuti che il mare rilascia periodicamente sulla spiaggia.
Per questa ragione, la regolare attività di pulizia sarà sospesa per alcuni periodi nei tratti di costa oggetto di monitoraggio.
Lo stop alla pulizia delle spiagge è già partito. Le zone interessate sono segnalate da appositi cartelli che invitano i visitatori a fare uso dei cestini presenti per smaltire i propri rifiuti, come di consuetudine, e di non rimuovere quelli presenti in loco.
La raccolta di dati sui rifiuti marini presenti sulle spiagge consentirà di acquisire informazioni preliminari sul fenomeno dello spiaggiamento nell’AMP, in particolare in termini di quantità, trend e possibili fonti di inquinamento.
Questo studio permetterà di acquisire nuove conoscenze in materia e, quindi, di migliorare le soluzioni gestionali già intraprese e di introdurne di nuove a tutela del nostro mare. Di qui, per soli questi casi, il messaggio inverso “Chi ama Torre Guaceto la lascia sporca!”