Taranto: sollecitare la Regione per ottenere risorse adeguate per la Zona Franca Urbana

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La Confcommercio di Taranto commenta positivamente la buona notizia dell’inserimento di Taranto nell’elenco delle Zone Franche Urbane dell’Obiettivo Convergenza, previste dal Piano di Azione Coesione (PAC).
“Il clima di grande incertezza politica” – sottolinea in una nota l’Associazione – “non ha bloccato il Ministero dello Sviluppo Economico che con circolare del 30 settembre scorso ha reso noto l’elenco aggiornato delle ZFU che riammette alla Misura la Puglia (questa volta con le 11 città richieste rispetto alle 3 iniziali: Andria; Barletta, Foggia, Lecce, Lucera, Manduria, Manfredonia, Molfetta, San Severo, San Teramo in Colle e Taranto), ma precisando che l’applicazione degli interventi ricadenti nel territorio regionale è subordinata all’aggiornamento del PAC e alla relativa informativa del CIPE. Il Ministero procederà alla modifica del Decreto, solo successivamente. I bandi saranno adottati dal MISE dopo aver acquisito indicazioni formulate dalle Amministrazioni regionali competenti in merito all’eventuale attivazione di ulteriori risorse regionali, nonché all’individuazione di eventuali riserve finanziarie di scopo.
Dunque il testimone ora ritorna nuovamente tra le mani del presidente della Regione Puglia Nichy Vendola e del suo braccio operativo, l’assessore allo Sviluppo Economico, Loredana Capone.”
Prendendo atto delle possibilità ancora aperte per queste città e del superamento dell’empasse tecnico che aveva bloccato l’inserimento di Taranto nel Decreto di aprile delle ZFU, la Confcommercio si rivolge alle istituzioni locali: “ora bisogna serrare le fila affinché il capoluogo jonico possa beneficiare di risorse in misura adeguata alle obiettive condizioni di particolare criticità che investono l’ area urbana beneficiaria ‘Tamburi, Croce – Isola Porta Napoli e Paolo VI. Sarebbe opportuno che il Sindaco, Ippazio Stefano incalzasse la Regione Puglia affinché nella programmazione della destinazione delle risorse, si tenesse conto dello stato di grave crisi del territorio, rispetto alle altre aree regionali. Tali risorse finanziarie sono infatti indispensabili per avviare l’unica azione concreta che permetterebbe alle aziende che operano nei quartieri in questione (i più penalizzati in termini ambientali, sanitari, economici e sociali) di continuare a vivere, garantendo l’occupazione, tanto più che non sono più disponibili i Fondi dell’Accordo di Programma e che in tutti i provvedimenti fin qui definiti al Tavolo Intergovernativo sulle Bonifiche non c’è un solo intervento di sostegno per le imprese che operano nelle aree in questione”.
Per la Confcommercio è insomma fondamentale che ci si renda conto della particolarità che purtroppo caratterizza l’area di Taranto e che si individui un percorso ad hoc di sostegno alle imprese in crisi.

confcom