Taranto: Operazione anti usura ed estorsione “Prestito col cuore”. Quattro arresti

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Quattro provvedimenti cautelari sono stati eseguiti all’alba dai Carabinieri della Sezione Operativa del N.O.R.M. della Compagnia di Taranto emessi dal GIP del Tribunale di Taranto, dott. Benedetto Ruberto, su richiesta del Sost. Procuratore della Repubblica presso lo stesso Tribunale, dott. Raffaele Graziano. In carcere sono finiti 4 tarantini ritenuti responsabili, a vario titolo, di usura aggravata e continuata in concorso ed estorsione aggravata e continuata in concorso. Si tratta di Gianluca SOLFRIZZI, pluripregiudicato, di 45 anni, attualmente agli arresti domiciliari per tentato omicidio e detenzione illegale di armi; Massimo SOLFRIZZI, di 47 anni, pluripregiudicato con reati specifici; Lucia PICA-PELLEGRINI, pregiudicata di 49 anni, moglie di Gianluca SOLFRIZZI residente nella medesima abitazione dove sconta gli arresti domiciliari; e Antonio LAMPASSO, di 51 anni, pregiudicato con reati specifici.

Le indagini, avviate nel mese di settembre 2018, in seguito ad una denuncia sporta da due imprenditori edili locali, hanno fatto luce su una perdurante e consistente attività usuraria ed estorsiva, promossa dai quattro che dopo aver concesso prestiti richiesti dagli imprenditori per far fronte al perdurante stato di crisi del settore edile, vessavano gli stessi con ripetute e costanti richieste di ingenti somme di denaro.

Le rapide indagini, declinatesi in intercettazioni telefoniche, indagini bancarie, acquisizione di tabulati ed attività dirette di polizia giudiziaria quali servizi di osservazione, controllo e pedinamento, hanno consentito ai militari di documentare le dinamiche criminali, focalizzando numerosi e reiterati episodi di estorsione ed usura commessi ai danni delle vittime, messi in atto nei confronti di persone che svolgono attività imprenditoriale ed in stato di bisogno.
In particolare le indagini hanno permesso:
– di accertare l’elevato tasso d’interesse praticato alle vittime, pari ad oltre il 10% mensile (pari al 120% annuo), con rate di restituzione imposte settimanalmente e mensilmente;
– di rilevare che a partire dall’anno 2008, per vari prestiti dati ad usura, pari a circa 100.000,00 euro, alle vittime è stata estorta la somma di circa 140.000,00 euro, in gran parte soltanto a titolo di interessi;
– di documentare la continua vessazione da parte degli indagati ai danni delle vittime, con sistematici e pressanti contatti telefonici (“hai detto che dovevi onorare”);
– di far luce sulla richiesta estorsiva da parte degli indagati, consistita anche nel costringere gli imprenditori ad assumere alle proprie dipendenze, uno dei figli degli indagati ed un loro uomo di fiducia, con lo scopo principale di sorvegliare maggiormente la ditta edile;
– di far luce sulla circostanza secondo cui le vittime erano state costrette ad eseguire gratuitamente lavori di ristrutturazione in favore dei propri aguzzini;
– di accertare la corresponsione di cospicue somme di denaro che le vittime erano costrette a cedere agli indagati, anche attraverso ricariche postali e bonifici bancari.

Le vittime, oramai cadute nella spirale usuraria ed estorsiva, sono state costrette a lasciare le proprie dimore per andare ad abitare a casa dei genitori, non avendo più alcuna risorsa per vivere
In un’occasione una delle vittime ha subito un vero e proprio pestaggio da parte di uno degli aguzzini. Venuti a conoscenza di essere stati denunciati gli aguzzini hanno cambiato improvvisamente il tenore dei messaggi, nel vano tentativo di allontanare da sé i sospetti sulla natura illecita instaurata con le vittime “il prestito che ti ho fatto è col cuore cmq quando puoi un po’ alla volta mi dai ciò che ti ho prestato stai tranquillo amico mio”.
Il nome dell’operazione trae origine proprio da quest’ultimo messaggio, con cui gli usurari cercano furbescamente di sviare le indagini.
Nel corso dell’esecuzione è stata rinvenuta e sequestrata la somma contante di 16.095,00 Euro 2 mila a testa circa ai Solfrizzi mentre la somma più consistente ad Antonio Lampasso