Taranto: cede cavo nel porto, muore marittimo

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Un marittimo di 45 anni originario di Chioggia è morto ieri sera in un incidente sul lavoro avvenuto mentre l’uomo era su un pontone del porto di Taranto impegnato nel dragaggio dei fondali.
La causa sarebbe stato il cedimento di un’opera strutturale, assicurata da cavi in tensione, che avrebbero colpito accidentalmente il marittimo, Alfredo Chiereghin, questo il suo nome, che era sul ponte di coperta, provocandone la morte sul colpo.
Immediatamente informata la Sala Operativa della Guardia Costiera di Taranto è stato disposto l’invio sul posto di una dipendente motovedetta con a bordo proprio personale tecnico e del medico del 118 che però non ha potuto fare altro che constatare il decesso dell’uomo .
La Procura di Taranto ha aperto un’inchiesta e disposto il sequestro del pontone. Le indagini sono state delegate a personale specializzato della Guardia Costiera di Taranto in collaborazione con gli ispettori dello Spesal.
L’inchiesta penale che dovrà accertare la dinamica dell’incidente e le eventuali responsabilità è in corso di svolgimento da parte del personale specializzato della Guardia Costiera di Taranto in collaborazione con gli ispettori dello SPESAL. Già dalla tarda serata di ieri e sino a tarda notte il personale della Guardia Costiera ha acquisito spontanee dichiarazioni sull’accaduto da parte di tutti i membri dell’equipaggio del pontone, documenti inseriti nel fascicolo di prime indagini che unitamente ad apposita annotazione di polizia giudiziaria sono stati consegnati questa mattina stessa all’Autorità Giudiziaria inquirente. All’inchiesta penale in corso si affiancherà l’inchiesta amministrativa che la Guardia Costiera di Taranto dovrà condurre parallelamente, riferendone gli esiti agli appositi Organismi centrali di riferimento, al fine di appurare le cause dell’incidente e le eventuali responsabilità da un punto di vista strettamente tecnico-operativo.

Il luogo dell’incidente sul lavoro al porto di Taranto in cui è morto un marittimo (foto Capitaneria porto Taranto – 6 ottobre 2017)