Stop agli stipendi esagerati dei top manager, al via raccolta di firme

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Oggi in Italia lo stipendio di un manager di un grande gruppo bancario nazionale o assicurativo può arrivare a quasi quattromilioni di euro, superando così di oltre 100 volte quello medio di un dipendente. Fondamentale è porre quindi dei tetti massimi e legare la quota variabile della retribuzione ai risultati conseguiti ed al reale operato. Oggi le super-retribuzioni non seguono questa linea, creando crescente disagio nei lavoratori e nei cittadini normali, alle prese oramai da anni con una pesantissima crisi.

Lo squilibrio distributivo è causa della crisi. I Lavoratori sono chiamati a fare sacrifici, rischiano il posto di lavoro, si vedono diminuire i propri stipendi e perdere i propri diritti e garanzie conquistati nel tempo, su di loro il carico delle crisi strutturali del sistema economico; invece, i presidenti, gli amministratori delegati, i direttori generali, sono premiati anche quando in un’azienda le cose vanno male. Loro guadagnano sempre stipendi e bonus milionari. Un esempio su tutti: gli amministratori delegati di Intesa San Paolo e Generali potrebbero lavorare solo tre giorni per avere lo stipendio che percepisce un lavoratore in tutto l’anno. E quando se ne vanno, percepiscono buonuscite esagerate a prescindere dai danni causati. Oggi, tutto ciò non è più tollerabile. La vera emergenza del Paese Italia ha un nome: EQUITA’ – La Fiba Cisl come stabilito nel Congresso Nazionale di Maggio a Brindisi nei prossimi giorni avvierà nelle province di Brindisi e di Taranto, così come sta avvenendo su tutto il territorio Nazionale, la raccolta di firme per la presentazione del progetto di legge di iniziativa popolare “LIMITI MASSIMI DEGLI EMOLUMENTI DOVUTI AI TOP MANAGER DI SOCIETA’ DI CAPITALI A TITOLO DI RETRIBUZIONE E BONUS”. L’iniziativa appoggiata dalla Cisl con avallo dei Segretari Generali Cisl e Fiba, Raffaele Bonanni e Giulio Romani, ha come scopo quello di regolarizzare e limitare le retribuzioni dei manager ponendo dei limiti massimi. La proposta nasce dalla protesta di tutti i lavoratori del settore. La Fiba Cisl ha già depositato in Cassazione il progetto di Legge popolare composto da 8 articoli che pone un limite alle remunerazioni dei vertici di tutte le società quotate e che prevede un tetto massimo di circa 600 mila euro annui per gli stipendi dei top manager: per l’esattezza 294 mila euro di parte fissa (che sarebbe la retribuzione massima dei top manager pubblici), cui possono aggiungersi altri 294 mila euro come parte variabile. Viene abolita qualsiasi forma di buonuscita milionaria!! Obiettivo ora è la raccolta di 50.000 firme necessarie per permettere alla proposta di legge di approdare in parlamento. La Fiba Cisl con questa iniziativa intende dare un serio e concreto contributo per il lavoro e l’equità: infatti è vero che a fronte di stipendi multimilionari dei manager dei grandi gruppi bancari ed assicurativi, vengono periodicamente dichiarati esuberi di personale.fiba