Squinzano: nasconde feto in un borsone, 17 enne accusata di infanticidio

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Ha rischiato di morire dissanguata dopo aver abortito. Una 17 enne salentina si è presentata ieri al pronto soccorso dell’ospedale di Copertino in preda ad una forte emorragia. La ragazza ha rivelato ai carabinieri di aver partorito un feto di sesso maschile di 36 settimane e di averlo poi nascosto in una busta di cellophane nera all’interno di un borsone, accanto all’armadio della camera da letto. E’ accaduto nell’abitazione della sorella, a Squinzano. La ragazza è stata iscritta nel registro degli indagati con l’accusa di infanticidio. Sull’accaduto indaga il pm della Procura per i Minori di Lecce Anna Carbonara. Il suo però non è l’unico nome che compare nel fascicolo d’inchiesta: sotto accusa del pm Donatina Buffelli della Procura Ordinaria ci sono anche la sorella, a cui la 17 enne era stata affidata dal Tribunale dopo essere stata ospite in una casa famiglia, e del cognato. La giovane ha raccontato ai carabinieri di aver partorito da sola, nel bagno e di aver gettato la placenta nel bidone della spazzatura dove è stata poi effettivamente trovata. Una storia che si inquadra in una condizione di degrado in cui vive la famiglia della quale non erano a conoscenza neanche i servizi sociali del Comune. Le indagini dovranno accertare se la 17 enne sia stata aiutata da qualcuno nell’occultamento del feto. La Procura ha disposto l’autopsia sul corpicino che sarà eseguita martedì prossimo dal medico legale Ermenegildo Colosimo.

ris-cc