Regione Puglia: un referendum abrogativo contro la soppressione dei tribunali minori

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Un referendum abrogativo delle norme nazionali che tagliano 220 sezioni distaccate nei territori provinciali, tra le quali alcune sedi pugliesi. E’ quanto si avvia a proporre l’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale della Puglia alla ripresa dei lavori consiliari a settembre. Lo ha annunciato il presidente dell’assemblea Onofrio Introna certo che in difesa dei tribunali minori l’Assemblea procederà all’approvazione dell’iniziativa unitaria avviata dai parlamenti regionali, contro la soppressione di presidi giudiziari che assicurano un impegno insostituibile in aree del territorio regionale periferiche rispetto alle sedi dei Tribunali provinciali. Queste le sedi pugliesi di tribunali interessate: Acquaviva, Altamura, Bitonto, Monopoli, Putignano, Rutigliano, Barletta, Canosa, Cerignola, Molfetta, Ruvo, Fasano, Francavilla Fontana, Mesagne, Ostuni, Manfredonia, San Severo, Trinitapoli, Lucera, Apricena, Rodi Garganico, Campi Salentina, Casarano, Galatina, Gallipoli, Maglie, Nardò, Tricase, Ginosa, Grottaglie, Manduria, Martina Franca. Scade il 30 settembre 2013 il termine a disposizione dei Consigli regionali italiani (almeno cinque) per proporre alla Cassazione con proprie deliberazioni consiliari una consultazione referendaria nazionale. Il parlamento pugliese, entro tale data, dovrà assumere l’iniziativa referendaria, dando seguito ai chiari pronunciamenti già condivisi all’unanimità nelle recenti sedute del luglio scorso, con i due ordini del giorno che hanno annunciato un intervento dell’intero Consiglio contro “l’illogica e dannosa chiusura indiscriminata delle sezioni distaccate dei Tribunali” e a favore di una riforma più attentamente valutata “della geografia giudiziaria italiana”. Per Introna la cancellazione degli uffici giudiziari distaccati “va riconsiderata o abrogata”, perché “comporterebbe pesanti aggravi di costi agli operatori ed ai cittadini, oltre a forti disagi per gli spostamenti necessari. In termini generali, sfugge la logica di risparmi economici per lo Stato garantiti a spese delle comunità, mentre appare quanto mai drammatico l’aumento dei carichi di lavoro delle sedi giudiziarie “superstiti” con il rischio di portare al collasso la giustizia nell’intera regione”.
consREGpug