Regionale 8: si discute. Anche se mancano i soldi

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TARANTO – Si accende nella provincia jonica il dibattito sul progetto per la costruzione della “Strada litoranea interna – Regionale n. 8” che, dopo aver ricevuto nelle scorse settimane il parere negativo da parte del Comitato Regionale per la Valutazione d’Impatto Ambientale della Regione Puglia, scopre non avere a disposizione le risorse necessarie al suo completamento. A renderlo noto è l’assessore ai Trasporti, Giovanni Giannini: mancano 140 milioni di euro per finanziare il completamento dell’arteria che , dopo l’inaugurazione nel gennaio 2011 del primo tratto, quello tra Taranto e Talsano, attente la realizzazione di altri 49 chilometri.
La notizia ha lasciato esterrefatti molti sindaci dei Comuni interessati che considerano la Regionale 8 strategica per lo sviluppo dell’area jonico-salentina.
Tra loro il primo cittadino di Fragagnano, Michele Andrisano che ha invitato i colleghi, i parlamentari e tutti i rappresentanti istituzionali locali e far sentire, in Regione, la voce di protesta contro quella che definisce “una presa in giro”.
Favorevole anche il leader di Noi Centro, ed ex presidente della Provincia di Brindisi, Massimo Ferrarese che ritiene che la strada, ubicata a 3-5 chilometri dalla litoranea costiera, unitamente ad una serie di bretelle minori per il collegamento verso la costa, servirebbe a dare respiro alla supercongestionata Litoranea.
Il problema vero da superare, quindi, non appare tanto quello di trovare un percorso alternativo che non impatti l’ambiente ed eviti la distruzione di oltre mille alberi di ulivi, quanto invece di reperire i fondi.
Per discutere della questione e valutare aspetti tecnici e soprattutto finanziari, i Comuni sono stati convocati in Regione per un incontro, il prossimo 3 luglio, prima nella V Commissione e poi con l’assessore Giannini.

Sull’argomento è intervenuto con una nota anche il MoVimento 5 Stelle che ritiene quello della Regionale 8 un progetto invasivo, un’opera che potrebbe sembrare utile ma che d’altra parte comporterebbe una spesa enorme e una massiccia cementificazione del territorio che andrebbe a deturpare quello che rimane di un paesaggio naturalistico che andrebbe piuttosto salvaguardato.
Il M5S pone ad essa una serie di alternative:
il completamento della strada Bradanico-Salentina, ferma da decenni per problemi di carattere progettuale, bloccatasi inspiegabilmente a San Pancrazio Salentino: con alcuni interventi sul progetto esistente potrebbe colmare il vuoto che si tenta di colmare con la “REGIONALE 8”;
il potenziamento e la ristrutturazione delle arterie interne già esistenti mediante l’utilizzo di asfalti drenanti, puntando sulla sicurezza stradale e progettando sulle stesse, piste ciclabili, aree di sosta e soprattutto illuminazioni ad auto-alimentazione con sistemi integrati fotovoltaici che andrebbero a produrre energia pulita e, senza incidere sulle casse dei comuni e della provincia, garantirebbe una migliore visibilità notturna;
l’impiego delle risorse a disposizione e quelle di eventuali investitori per offrire servizi e lavoro progettando e creando una metropolitana leggera, con l’installazione di treni leggeri a rotaia, alimentati elettricamente con un sistema fotovoltaico integrato. Così facendo- sostiene il MoVimento 5 Stelle – si garantirebbero il servizio stesso, il collegamento tra i vari paesi in tempi brevi, sicurezza, affidabilità, risparmio energetico e ritorno dell’investimento in pochi anni di attività.

Per la ConfCommercio è invece “un errore ostacolare” la Regionale 8 considerata un’opera strategica per lo sviluppo turistico del versante orientale della provincia e per la crescita economica del territorio provinciale.
“Se vogliamo intraprendere un percorso di sviluppo futuro del nostro territorio che vada oltre la grande industria e che sia realmente capace di dare occupazione e di creare reddito – sostiene il presidente provinciale, Leonardo Giangrande – non possiamo arroccarci su posizioni di chiusura a qualsiasi progetto che alteri lo status quo”. E conclude: “ Con molta obiettività non possiamo affermare che le code chilometriche, gli ingorghi pazzeschi sulla litoranea jonico-salentina, i parcheggi selvaggi, siano meno impattanti per la salvaguardia dell’habitat di una arteria viaria che può essere realizzata nel pieno rispetto dell’ambiente”

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