Operazione Shopping: pagavano gli acquisti con assegni rubati, cinque arresti

Condividi

Lecce – Cinque ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite dai Carabinieri della stazione di Lecce principale nei confronti di altrettante persone, alcune delle quali già note alle forze dell’ordine, accusate di concorso in truffa, furto aggravato e ricettazione. Si tratta dei leccesi: Barbara Calosso, di 35 anni; Alessandro Lo Deserto, di 36 con precedenti specifici; Michele Lo Deserto, 54 anni; Luigi Massarente, 30 anni e Loredana Rosa Paladino, di 40 ristretta al regime dei domiciliari, perché madre di una bambina di età inferiore ai 3 anni.
L’operazione, denominata “Shopping”, è il risultato di indagini avviate nel settembre del 2012 e partite dal furto alcuni blocchetti d’assegno dallo studio di un amministratore condominiale. Tramite una scala, il ladro, identificato poi con Alessandro Lo Deserto, raggiunse il primo piano dello studio, nel rione Salesiani e, dopo aver forzato la porta del balcone, si impossessò degli assegni in bianco che erano in un cassetto della scrivania.
Per mesi (fino a marzo 2013) quegli assegni sono stati utilizzati dal gruppo per acquistare merce di vario genere da una trentina di negozi, oltre che del capoluogo anche dei paesi vicini (Vernole, Casarano, Lizzanello, Copertino, Maglie e Nardò) apponendo firme false. Per passare inosservati e distrarre le vittime, i cinque portavano con loro una bambina di appena un anno, o un altro di poco più grande. La merce, del valore totale di 23 mila euro, veniva subito rivenduta.
Di grande aiuto alle indagini sono state le denunce (una trentina) dell’acquisto di materiale con assegni scoperti da parte dei commercianti truffati, che hanno fornito agli investigatori la descrizione dei “clienti” (a volte si trattava di una donna, a volte di un’intera famigliola). Uno di loro ha anche consegnato le immagini registrate dall’impianto di videosorveglianza interno, che aveva immortalato in maniera definita il viso della donna. Attraverso le immagini dei profili su Facebook, i carabinieri sono riusciti a si è risalire alle frequentazioni “virtuali” e a identificare i complici verificando la corrispondenza dei loro volti con i fotogrammi dei truffatori.
Nel corso di perquisizioni presso le abitazioni degli arrestati sono stati rinvenuti parte degli assegni ancora non utilizzati, e recuperati quasi tutti i beni acquistati. Gli indagati sono stati tutti riconosciuti dalle vittime, ed inoltre due di loro hanno confessato la loro partecipazione all’attività illecita.

carabinieri