Operazione “Grisù”: in carcere i componenti della Banda del Bancomat

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Brindisi – E’ stata denominata “Grisù” (come il gas caratteristico delle miniere che, in presenza di aria, forma una miscela esplosiva di elevata potenza) l’operazione conclusa stamani con l’esecuzione da parte dei carabinieri del Comando Provinciale di Brindisi di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di cinque persone responsabili di associazione per delinquere, ricettazione e riciclaggio, furto consumato e tentato aggravato, porto e detenzione illegale di materiale esplodente e di armi comuni da sparo.
Si tratta di Pietro Leone, 40 anni, Villa Castelli; Oronzo D’Urso, 33 anni, Francesco Barnaba, 36 anni, e Cosimo De Rinaldis, 30 anni, tutti di Ceglie Messapica, e Gianluca Giosa, 34 anni, di Brindisi: sono i componenti di un gruppo criminale, noto come “Banda del Bancomat”, già arrestati in flagranza l’8 agosto scorso mentre tentavano di far esplodere uno sportello automatico a Monteiasi, in provincia di Taranto.
Dalle indagini, condotte dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Brindisi e della Compagnia di Francavilla Fontana mediante l’esecuzione di servizi di osservazione, controllo, pedinamento e attività di intercettazioni, è emerso che l’organizzazione, tra aprile e luglio dell’anno in corso, ha commesso oltre 20 furti, ai danni di sportelli bancomat e postamat in diversi comuni delle province di Brindisi, Taranto, Lecce e Bari. Sempre la stessa la tecnica utilizzata consistente nel saturare le casseforti con una miscela di ossigeno e gas per poi farle esplodere con un contatto elettrico.
Proprio dalla mappatura dei furti compiuti e tentati, alcuni dei quali ricondotti con certezza agli indagati, gli investigatori hanno individuato la possibile area di provenienza della banda in quella ricompresa tra i comuni di Grottaglie (Ta), Villa Castelli (Br) e Ceglie Messapica(Br).
I militari sono poi riusciti a individuare un manufatto abbandonato in campagna, nel territorio a confine tra i comuni di Martina Franca e Villa Castelli. La struttura veniva utilizzata per nascondere le autovetture impiegate durante gli assalti: all’interno sono state rinvenute prima un’Audi A6 SW, priva di targhe, e pochi giorni più tardi, una BMW X6, risultata rubata.
I Carabinieri hanno dunque potuto monitorare le attività illegali dei cinque riuscendo a sventare i tentati furti ai danni dello sportello bancomat della filiale della banca “UBI – BANCA CARIME” di Lizzano (TA), quello alla filiale del “Credito Cooperativo di Castellana Grotte” di Noci (BA) e quello, che portò all’arresto dei malviventi, allo sportello bancomat della filiale del Monte dei Paschi di Siena di Monteiasi (TA). Accertate inoltre le responsabilità del gruppo criminale circa il furto commesso ai danni dello sportello bancomat del “Banco di Napoli” di San Michele Salentino (BR) del 16 luglio 2013.

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