Operazione “Easy Drug”: dieci arresti per spaccio di droga

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Prende il nome dall’estrema facilità con cui gli indagati pensavano di riuscire a spacciare lo stupefacente in un giardino pubblico

ed in luoghi di aggregazione giovanile. L’operazione “Easy Drug” (Droga facile)si è conclusa oggi, alle prime ore del mattino, con l’arresto di 10 persone, 6 delle quali incensurate, ritenute responsabili, a vario titolo, di concorso in detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione e porto illegale di armi da fuoco.
I provvedimenti cautelari (6 in carcere e 4 agli arresti domiciliari)
sono stati emessi dal GIP del Tribunale di Taranto, dott. Benedetto RUBERTO, su richiesta del Sost. Procuratore della Repubblica di Taranto, dott.ssa Giovanna CANNARILE, ed eseguiti tra Crispiano, Statte, Fasano, Taranto e Bologna, dai Carabinieri del Comando Compagnia di Massafra, coadiuvati dai militari del Reparto Operativo, delle Compagnie del Comando Provinciale di Taranto e del Comando Provinciale di Bologna, con il supporto di un elicottero del 6° Elinucleo Carabinieri Bari Palese e di unità cinofile antidroga del Nucleo Carabinieri Cinofili di Modugno (Ba).

L’indagine è stata avviata il 17 marzo 2016, quando i Carabinieri della Stazione di Crispiano arrestarono in flagranza un minorenne sorpreso in possesso di 420 grammi di hashish, mentre si trovava in compagnia di altri due giovani acquirenti, nella villa comunale “G. Falcone”. Nell’immediatezza, fu accertato che lo stupefacente era stato acquistato, poco prima, da C.G.G., 23enne, incensurato, crispianese. Emergeva così una frenetica e lucrosa attività di spaccio di hashish, marijuana e cocaina, con epicentro in Crispiano, nei quali erano coinvolti tutti gli arrestati con l’operazione odierna, alcuni dei quali facevano riferimento allo stesso C.G.G. ed a B.M., 29enne, anch’egli incensurato, crispianese. Entrambi si avvalevano di complici con compiti di custodia, confezionamento e spaccio dello stupefacente. L’attività investigativa ha permesso, inoltre, di comprendere le dinamiche dello spaccio, i canali di approvvigionamento dello stupefacente e i luoghi in cui veniva custodita.
C.G.G. e C.V., quest’ultimo 20enne, anch’egli incensurato crispianese, si occupavano insieme ad alcuni minorenni dello spaccio al dettaglio.
Agli arresti anche S.S., 19enne, incensurato crispianese, C.R., 24enne, anche lui di Crispiano, ed M.E., 23enne, residente nel quartiere Paolo VI di Taranto.

Significativo il linguaggio criptico impiegato anche dagli acquirenti, che ricorrevano a termini convenzionali, come quando un assuntore, per acquistare cocaina, affermava che i suoi amici erano tutti “affamati” e che per questo motivo serviva “la carne”. Talvolta la richiesta o la cessione dello stupefacente veniva formulata, come “richiesta di aiuto”, oppure come “richiesta di una mano”.

Le cessioni dello stupefacente avveniva principalmente in una villa comunale di Crispiano, dove i giovani assuntori e spacciatori potevano facilmente appartarsi in più angoli, solitamente lontani dagli ingressi e in parte nascosti dalla vegetazione.

Spesso lo spaccio avveniva anche nei pressi di un chiostro di Crispiano, il cui proprietario è risultato estraneo ai fatti. Nei paraggi era stato realizzato anche un nascondiglio dello stupefacente.

La droga destinata allo spaccio proveniva anche da altre città come Statte, dove è stato arrestato T.D., 24 anni, e Fasano dove è finito in manette M.C. di 22 anni.

Altro aspetto emerso dalle indagini è che C.G.G. aveva disponibilità di armi: in un’intercettazione telefonica lo stesso raccontava alla sua fidanzata, A.A., 21enne, incensurata di Crispiano, che si era recato, con C.V., a prelevare della marijuana da un nascondiglio in agro di Crispiano, dove preso anche una pistola ed esploso alcuni colpi in direzione delle gambe dell’amico senza colpirle, tant’è che C.V., spaventato, si era lanciato a terra. L’uomo precisava che, per questo motivo, aveva esaurito le munizioni. La A.A. lo rimproverava perché avrebbe potuto ferirlo o addirittura ucciderlo, e il fidanzato le rispondeva che in tal caso, visto che sul posto vi erano soltanto loro due, l’avrebbe gettato in un pozzo vicino.
C.V., che al momento dell’arresto si trovava a Bologna, avrebbe anche coltivato piante di cannabis all’interno di un fondo.

Nel corso delle perquisizioni, oggi sono state rinvenute e sequestrate dai Carabinieri, nelle abitazioni di tre arrestati, modiche quantità di hashish e cocaina.