Operazione antidroga. Vendevano marijuana e cocaina a giovani acquirenti: sette arresti.

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Brindisi – Sette persone sono state arrestate questa mattina dagli agenti della Squadra Mobile di Brindisi che hanno eseguito altrettanti ordini di custodia cautelare emessi dal gip Maurizio Saso a conclusione di otto mesi di indagini coordinate pm Valeria Farina Valaori.
L’operazione, denominata “Lo Svedese”, dal soprannome di uno degli arrestati, ha portato in carcere i componenti di due gruppi ben strutturati ma non legati alla criminalità organizzata, attivi nel capoluogo messapico nel commercio di stupefacenti, in particolare marijuana e cocaina.
Al blitz hanno preso parte una trentina di agenti che, con l’impiego di unità cinofile, hanno portato in carcere i cugini Francesco Curto, di 28 anni, e Michele Baglivo, di 27; Maurizio Baglivo, di 46, Anna Colonna, di 44 e Tonino Ferrari, di 54 anni, tutti brindisini; e ancora Antonio Del Fiore, di 26 anni e Denise Tedeschi, di 21, quest’ultima posta ai domiciliari, di San Vito dei Normanni. Effettuate anche numerose perquisizione finalizzati alla ricerca di quantitativi di droga eventualmente detenuti , ma che hanno permesso invece di sequestrare 3 mila euro in contanti, rinvenuti all’interno dell’appartamento in cui si trovava Curto, un alloggio IACP, non si sa se assegnatogli regolarmente, in cui qualche tempo fa la Mobile era intervenuta per la presenza di una persona anziana morta da undici giorni.
I sette, per lo più persone prive di un’occupazione, si dedicavano allo spaccio per tirare avanti. Vastissima la loro clientela, tra cui molti giovani. Secondo quanto emerso dalle indagini, il pagamento di qualche dose di marijuana poteva avvenire anche con prestazioni sessuali.
Alcune ragazze, per lo più studentesse, tutte maggiorenni, che non potendo in qualche caso pagare la sostanza stupefacente, offrivano ai pusher il proprio corpo. I rapporti si consumavano all’interno di locali nel centro di Brindisi, adibiti a deposito di inerti all’interno dei quali veniva anche nascosta la sostanza stupefacente. Almeno quattro gli episodi accertati dagli investigatori grazie alle intercettazioni. Si tratta, tuttavia, di rapporti consenzienti e, pertanto, senza alcun rilievo penale.

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