Contro multinazionali e colossi dell’industria il Senato approva la nuova “class action”

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Con 206 sì, un solo no del senatore azzurro Gaetano Quagliariello e 44 senatori di Forza Italia astenuti, il senato ha dato il via libera definitivo al disegno di legge sulla nuova class action. Si tratta di una legge voluta dal MoVimento5Stelle per dare a tutti i cittadini, e non solo i “consumatori”, uno strumento efficace per ottenere giustizia contro gli abusi delle multinazionali e dei grandi colossi dell’industria. “Un’altra battaglia storica in favore dei più deboli!” – commentano con soddisfazione i pentastellati.
Il provvedimento è composto da sette articoli che riformano l’istituto dell’azione di classe, attualmente previsto dal Codice del consumo (d.lgs. n. 206 del 2005), riconducendone la disciplina al Codice di procedura civile.
Con il provvedimento, la disciplina della class action passa dal Codice del consumo al Codice di procedura civile, nel nuovo Titolo VIII-bis (articoli da 840-bis a 840-sexiesdecies). Inoltre, la competenza passa dal tribunale alla sezione specializzata in materia di impresa dei tribunali (e delle Corti di Appello). Vengono anche ampliate le situazioni giuridiche tutelate e gli strumenti di tutela, con la previsione di un’azione inibitoria collettiva verso gli autori delle condotte lesive.
Con la nuova legge la class action si articola in tre fasi: la prima e la seconda relative, rispettivamente, all’ammissibilità dell’azione e alla decisione sul merito, e l’ultima relativa alla liquidazione delle somme dovute agli aderenti all’azione.
La nuova disciplina della class action prevede anche che l’adesione sia consentita sia prima che dopo la sentenza che accoglie l’azione. Inoltre, viene disciplinato anche il compenso destinato ai rappresentanti della classe e ai difensori in caso di accoglimento della domanda, con il riconoscimento della cosiddetta quota lite.
La class action non potrà essere chiesta anche contro eventi accaduti prima dell’entrata in vigore della legge.