Melendugno: Falda inquinata al cantiere TAP, sindaco ordina sospensione attività

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La falda sottostante all’area di cantiere TAP risulta fortemente inquinata,
tanto da indurre il Sindaco di Melendugno Marco Potì ad imporre il divieto di utilizzo delle acque sotterranee e la sospensione immediata delle attività di realizzazione del gasdotto. Cadmio, arsenico, cromo, nichel, vanadio oltre i valori di tollerabilità a San Basilio. Dati fuori norma già da diversi mesi.
La causa sembrerebbe essere legata proprio all’attività di cantiere di TAP. E’ quanto si evincerebbe dall’ordinanza d’urgenza emanata ieri 24 Luglio 2018 e dai documenti richiamati nel provvedimento, dai quali risulterebbe che la multinazionale non avrebbe ottemperato alle prescrizioni imposte riguardanti le misure da adottare per proteggere suolo, sottosuolo, falde acquifere dall’inquinamento, impermealizzando il terreno in modo da non disperdere sostanze chimiche pericolose nell’ambiente.
Per l’ARPA due prescrizioni non sarebbero state ottemperate: il 9 gennaio 2018 pare che a San Basilio, nell’area di cantiere TAP, non fossero state ancora completate le aree impermeabilizzate per il deposito temporaneo proveniente dallo scavo del pozzo di spinta e dalla perforazione del microtunnel, dall’installazione del casing-pipe e della trincea per l’installazione dell’argano per il varo della condotta dal mare a terra. Pertanto le acque derivanti dalle superfici delle aree di cantiere e di deposito, sia di lavaggio che di prima pioggia, non risultavano convogliate e raccolte in apposite vasche e serbatoi per poi essere avviate ad idoneo impianto di trattamento secondo la normativa vigente.
Intanto il Sindaco con ordinanza urgente (n.17 del 2018) ha disposto, in via cautelativa, il divieto di emungimento delle acque dai pozzi che si trovano entro 500 metri dalla linea di tracciato della condotta e del microtunnel.
Con lo stesso provvedimento il ha anche disposto l’immediata sospensione di qualsiasi attività di TAP nell’area di cantiere per 30 giorni, sebbene sia in atto il fermo estivo
Ora sarà necessaria un’analisi del rischio sito per valutare i potenziali effetti che queste contaminazioni potranno avere sulla salute, sull’incolumità pubblica e sull’ambiente.