Manduria: la copertura della volta ha “salvato” la navata della Chiesa di San Michele Arcangelo. Le foto.

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Buone notizie per il ripristino della Chiesa di San Michele Arcangelo di Manduria.
La Soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio Brindisi, Lecce e Taranto che a Manduria dispone personale in servizio presso il deposito di reperti archeologici nell’ex convento degli Agostiniani, è intervenuta subito per un sopralluogo nella mattinata di lunedì 29 Ottobre dopo gli straordinari e disastrosi eventi meteorologici manifestatisi con una violenta tromba d’aria che ha provocato l’abbattimento del timpano della sovrastante facciata della Chiesa di S. Michele Arcangelo (o S. Angelo), crollato rovinosamente sulla copertura, interessando in particolare la prima navata della chiesa nonché il sollevamento e lo spostamento della capriata presente sulla copertura della Chiesa. Sul posto gli addetti della Soprintendenza insieme ai Vigili del Fuoco hanno disposto
con l’UCCN – Unità di Crisi Coordinamento Nazionale del Mibac, coordinata dal Prefetto, dott. Fabio Carapezza Guttuso -, l’inizio dei lavori di messa in sicurezza della struttura.
In casi di questo tipo, infatti, le Amministrazioni locali hanno l’obbligo di avvertire l’Istituzione preposta per la tutela del patrimonio culturale, vale a dire il Ministero per i Beni e le Attività Culturali che, per il tramite della Soprintendenza, attiva la macchina degli interventi immediati sui beni culturali.
Pertanto, è stato prontamente affidato un incarico per lo spostamento delle macerie del timpano cadute sia sulla copertura della navata che nel chiostro dell’annesso convento, i cui lavori sono stati avviati la mattina del 30 ottobre. Nei prossimi giorni si concluderà lo spostamento delle macerie e si realizzerà il ponteggio per intervenire sulle lesioni che si sono aperte sia sulla volta che in facciata.
Il danno, in rapporto al crollo dell’intero timpano è stato contenuto poiché negli anni scorsi era stata realizzata una struttura di copertura dell’estradosso della volta. Benché tale intervento non sia stato mai presentato né autorizzato dalla Soprintendenza, si può affermare che esso abbia attutito la caduta dei blocchi e salvato la navata che, altrimenti, avrebbe probabilmente subito danni assai più gravi.
Le macerie saranno portate in un deposito messo a disposizione dal Comune e saranno pulite per poter poi valutare l’intervento di restauro del timpano e delle sue statue.
Tutte le attività sono state coordinate dal Soprintendente ABAP per le province di Brindisi, Lecce e Taranto, arch. Maria Piccarreta, e dirette dal funzionario arch. Carmelo Di Fonzo, con la collaborazione, in cantiere, dei geometri Achille Cicciò e Vito Cinefra.