Manduria. Confcommercio: “e se il mercato settimanale cambiasse sito?”

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Il mercato settimanale di Manduria versa ormai da anni in una situazione drammatica. L’ubicazione troppo periferica,
difficilmente raggiungibile senza auto, oltre che la mancanza di adeguati servizi dell’area mercatale posta attualmente in zona Giardinello, hanno creato negli ultimi anni un calo vertiginoso di visitatori e acquirenti che si è inevitabilmente ripercosso oltre che sulle vendite anche sulla presenza degli esercenti stessi, il cui numero si è dimezzato drasticamente nel giro di pochi anni, arrivando oggi a circa 160 unità.
In occasione del consueto trasferimento del mercato per lasciare spazio all’allestimento della Fiera Pessima (la cui realizzazione è, però, ancora incerta), si è tornati a discutere dell’annosa questione: di fatto, l’attuale sito non è mai stato considerato ottimale dagli operatori oltre che dagli utenti.
Su invito dell’ufficio Commercio del Comune, e alla presenza del dirigente, Aldo Marino, si è aperto un proficuo tavolo di confronto cui ha partecipato Confcommercio Manduria, rappresentata dal presidente Dario Daggiano. Anche a seguito di diversi sopralluoghi, cui ha preso parte anche il delegato di Confcommercio, Francesco Tuccillo, si è giunti all’individuazione dell’area di Viale Medaglie d’Oro e strade limitrofe, come possibile nuova destinazione temporanea del mercato settimanale, qualora risultasse sufficientemente capiente per la collocazione di tutti gli operatori. Si tratterebbe di una zona ampia e ben servita capace di riportare appeal al tradizionale mercato settimanale. Unica alternativa plausibile potrebbe essere la zona Barci, valutata positivamente da alcuni degli operatori presenti ai sopralluoghi.
La speranza di tutti gli addetti ai lavori è che un eventuale trasferimento temporaneo possa essere il preludio ad un futuro spostamento definitivo, auspicabile non solo per la rinascita del mercato e il sostegno ai commercianti ambulanti che lì operano e che da anni vivono una forte situazione di difficoltà e disagio, ma anche per la cittadinanza che ritroverebbe nuovamente un importante luogo di commercio e aggregazione.