La Xylella è già in Francia. Frontiere Comunitarie colabrodo

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Nonostante l’allerta diffuso due anni fa per il ritrovamento del patogeno da quarantena in Puglia non sono scattate misure preventive sulle importazioni tanto da scoprire oggi in un mercato di Parigi una pianta di caffè con la xylella fastidiosa proveniente dal Sudamerica attraverso l’Olanda. Per la Coldiretti quanto avvenuto, con il ritrovamento in Francia è vergognoso ed è una ulteriore conferma dell’immobilismo e dei gravissimi e inaccettabili ritardi della Commissione Europea nell’affrontare l’emergenza fitosanitaria con delle frontiere colabrodo.
“E’ evidente che non sono state ancora attivate efficaci misure di rafforzamento dei controlli alle frontiere e l’embargo avverso le aree da cui proviene il batterio che sta distruggendo gli ulivi salentini, come ad esempio il sud America e un doveroso periodo di quarantena delle piante provenienti da Paesi extra UE, al fine di bloccare il commercio di materiale vegetale infetto. Pertanto, dall’Olanda possono entrare piante infette, come quelle di caffè che sono state ritrovate nei vivai lombardi.” “L’origine e la traiettoria del batterio che sta distruggendo gli ulivi pugliesi – afferma il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – sono scientificamente provati: è stato introdotto nel Salento dal Costa Rica attraverso le rotte commerciali di Rotterdam”.
“L’unico strumento a disposizione degli olivicoltori – dice il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – è la corretta pratica agronomica. Il bilancio del lavoro degli ultimi giorni svolto dai nostri olivicoltori nella zona cuscinetto e di profilassi nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto è al momento del 50% di terreni lavorati. Gli interventi intensificati negli ultimi 10 giorni stanno procedendo con grande sollecitudine, mettendosi anche a disposizione delle aree pubbliche e incolte”.
Intanto, stamani è stato consegnato il Piano di Silletti al Genio della Marina Militare di Taranto che ha in concessione svariati ettari di superficie olivetata in provincia di Taranto.
Ma la Coldiretti punta il dito sulle frontiere Comunitarie colabrodo. “La Puglia sta subendo un sistema di regole europee che facilita le importazioni di qualsiasi bene, spesso anche senza le giuste garanzie per i consumatori, mentre rende difficili, per assurdo, le esportazioni. L’aggravante è che i flussi commerciali continuano e l’Ue ha posto l’embargo ai nostri vivai, ma non ha risolto il problema alla fonte, ovvero realizzando i centri di quarantena fitosanitaria all’ingresso dell’Europa.
E’ bene ricordare, infatti, che sui vivai salentini grava il divieto di movimentare le piante considerate possibili ospiti della malattia da un anno, pertanto intervenire brutalmente con un provvedimento nazionale su una materia di competenza comunitaria è una provocazione inaccettabile. Si tradurrà in un danno incalcolabile per tutto il comparto pugliese e d’immagine per l’Italia a pochi giorni dall’inaugurazione di Expo.”

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