La Puglia esclusa dai “ristori” per le recenti calamità. Manduria Noscia: li aspettiamo per le Europee

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Il Consiglio dei Ministri nei giorni scorsi ha deliberato lo stato di emergenza per i danni provocati dal maltempo il

2 ottobre scorso. 250 milioni di euro destinati a 11 regioni quasi tutte del centro-nord, ad eccezione di Calabria, Sicilia e Sardegna. Tra loro dunque non c’è la Puglia nonostante la nostra regione in quell’occasione sia stata colpita da una violenta tromba d’aria che ha provocato danni ingenti alle imprese agricole, soprattutto del tarantino.
Si tratta, comunque, di risorse stanziate sulla base di una prima quantificazione dei fabbisogni relativi esclusivamente alla più stretta emergenza per consentire gli immediati interventi di ripristino della viabilità e il completamento delle operazioni di soccorso e pronto intervento in attesa della definitiva quantificazione dei danni.

Una volta completate tutte le ricognizioni da parte della Regione, sarà possibile attingere risorse dai fondi strutturali europei e definire un piano contro il dissesto idrogeologico.
I fondi strutturali europei – ha fatto sapere il Ministro per il Sud Barbara Lezzi – sono in capo alle regioni e ammontano ad una cifra “tra i 3 e i 4 miliardi di euro. Con il ministro Costa incontreremo le regioni per coordinare il lavoro in modo da fare un’operazione organica su tutto il territorio”.
La Puglia forse rientrerà in quelle risorse, ma non si può escludere il rischio che resti esclusa o finisca in lista d’attesa con ulteriori gravi danni, soprattutto nel settore agricolo, già duramente colpito dalle gelate dello scorso inverno che hanno ridotto di quasi la metà la produzione di olio pugliese.
Rischiano di restare senza ristoro anche i comuni della fascia orientale della provincia jonica dove una tromba d’aria si è abbattuta su Manduria e Francavilla Fontana lasciando i segni del suo passaggio.
In merito il leader del Movimento Manduria Noscia Cosimo Breccia ha manifestato il proprio disappunto::
“Dopo un bel po’ di tempo che il peggio era passato – scrive Breccia – (quando non c’era più rischio di sporcarsi i pregiati abiti in pratica) abbiamo assistito a sfilate sia sul territorio che sui giornali di vari esponenti politici e dei loro galoppini in una corsa a chi più voleva assumersi i meriti di un EVENTUALE accoglimento dello stato di Calamità e relativi risarcimenti…
Una volta appurata l’esclusione della nostra regione.. Si è assistito al penoso scarica barile!!!”