La pedagogista Tiziana Rizzo lancia allarme alcool tra minorenni

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“Terminate le scuole i ragazzi si sentono liberi dopo un anno di studio di poter esprimere e condividere le loro ore con i propri coetanei così come è giusto che sia.
L’estate è libertà, voglia di stare insieme. Se ritorniamo indietro nei nostri anni adolescenziali anche noi abbiamo tanto atteso questa stagione. La nota stonata è che i tempi sono cambiati e le insidie per i nostri ragazzi diventano tante. Per molti genitori questo periodo si trasforma in un incubo. Adolescenti che chiedono il rientro a tarda ora, lotte per stabilire un orario di ritiro. Conflitti di lealtà tra genitori permissivi e genitori rigorosi. Non è semplice far comprendere che, seppur nel pieno rispetto della loro tempesta ormonale adolescenziale, ci sono comunque delle regole che vanno rispettate, dei principi, dei valori che devono prevalere su tutto.
Il problema nasce quando questi ragazzi non hanno dietro adulti che sono attenti al loro stile di vita e ai loro bisogni e allora si possono verificare situazioni gravi e pericolose come il nuovo allarme sociale che si sta diffondendo proprio tra tanti adolescenti sull’uso e abuso di alcool.” Il preoccupante allarme è stato lanciato da Tiziana Rizzo, pedagogista, mediatrice familiare e penale, presidente Nazionale INAMEF nonché Assessore alle politiche sociali del Comune di Latiano.
“Gli ospedali non lo dicono ma i casi di minorenni che rischiano la vita ricoverati in coma etilico aumentano sempre di più. È arrivato il momento per gli adulti di assumersi le proprie responsabilità. I minori hanno l’unica colpa di essere ingenui, di voler bruciare a tutti i costi le tappe, spinti anche dagli adulti che vogliono minori adultizzati. I ragazzi alla loro età pensano che una foto con una bottiglia di birra li renda fighi, si sentono onnipotenti, diventano branco, denigrano chi non lo fa. Questo accade perché nessuno gli ha mai spiegato quali sono i veri reali problemi che arreca l’alcool, non conoscono le conseguenze del dopo, nessuno ha mai parlato di dipendenza, che potrebbe sfociare nell’uso di droghe.
A scuola un’ora in meno di didattica e più lezioni di educazione alla salute, all’affettività con massima attenzione riposta alla prevenzione e alla sensibilizzazione farebbero tanto bene. La piena responsabilità è degli adulti che riversano poca cura ed attenzione nei confronti dei minori. È inconcepibile che vengano somministrate bevande alcoliche a minorenni. Pur di guadagnare si distrugge la vita di coloro che saranno il futuro della nostra società, di tutti i figli che sono nostri figli, che assolutamente vanno protetti e tutelati anche attraverso il rispetto delle norme specifiche sul divieto di vendita e somministrazione di bevande alcoliche ai minori. Ricordo a me stessa che chi vende e/o somministra alcolici ai minori di anni 16 è punito penalmente, chi invece vende e/o somministra bevande alcoliche ai minori dai 16 ai 18 anni è punito con una sanzione amministrativa e con la sospensione dell’attività per tre mesi.”
Tiziana Rizzo chiede ai gestori dei locali di “rispettare la legge, avere cura, attenzione e rispetto di questi ragazzi in quanto minori.”
Ma afferma ancora: “Provvederò a rivolgere un appello al garante dell’infanzia e dell’adolescenza al fine di prendere dei provvedimenti seri riguardo a questo allarme sociale. Non dobbiamo aspettare che accada il peggio. I minori hanno bisogno di essere ascoltati, non lasciamoli da soli, la famiglia, la scuola, la chiesa, le istituzioni hanno il dovere di creare una rete che tuteli e abbia attenzione dei nostri giovani che sono il volano della nostra società. Gli adulti sono la causa del disagio che attraversano i nostri minori e ognuno nel suo ruolo deve fare un mea culpa e si deve assumere le proprie responsabilità.”