Ilva: Regione Puglia rinuncia alla sospensiva ma il ricorso resta in piedi. La società paga i fornitori dell’indotto

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Anche la Regione dopo il Comune di Taranto ha depositato la rinuncia alla richiesta di sospensiva al TAR sul decreto del presidente del Consiglio dei Ministri che contiene il Piano Ambientale per Ilva”.
Lo ha annunciato in mattinata il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda su Twitter. “È un segnale positivo – prosegue il ministro – che scongiura il rischio spegnimento il 9. Ora lavoriamo insieme per il ritiro del ricorso”. In realtà quella che viene fatta passare per una novità dell’ultim’ora era stata già annunciata dal Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano prima di iniziare la riunione del Tavolo Ilva lo scorso 20 dicembre. Lo evidenzia in un post su FB il Presidente Emiliano che saluta positivamente lo sblocco della situazione dell’Ilva.
“Il Natale ha fatto bene al ministro Calenda che, dopo aver fatto saltare la riunione del 20 dicembre, adesso ha espresso il desiderio di lavorare con la Regione Puglia e il Comune di Taranto. Ricordo infatti che prima di iniziare la riunione del Tavolo Ilva lo scorso 20 dicembre, la Regione Puglia e il Comune di Taranto avevano chiaramente dichiarato, ribadendolo poi nel corso dell’incontro, l’intenzione di rinunciare alla richiesta cautelare, attesa la convocazione del tavolo e l’inizio dei lavori. Ciononostante il ministro Calenda in quella occasione si alzò bruscamente dal tavolo e andò via. Prendiamo atto che oggi ha cambiato idea ed è pronto a lavorare con Regione e Comune. E questa è una buona notizia.” Afferma Emiliano ma precisa ancora ”Il ricorso rimane in piedi e non verrà ritirato fino a che non verrà raggiunto un accordo sul piano industriale e ambientale tra tutte le parti del tavolo”. Gli effetti del ritiro della sospensiva è dunque che, responsabilmente, è stato eliminato il rischio di chiusura degli impianti il prossimo 9 Gennaio 2018 e ci sarà molto tempo per le trattative che si spera ora possano quanto prima riprendere con una maggiore serenità

Intanto Ilva ha diffuso aggiornamenti sullo stato dei pagamenti:
“Ilva sta adempiendo ai pagamenti dei debiti esigibili verso i fornitori dell’indotto pugliese” ed “entro la giornata di oggi sarà saldato tutto lo scaduto accumulato fino al 10 dicembre 2017 per un ammontare di oltre 30 milioni di euro che rappresenta la quasi totalità delle cifre esigibili mentre il pagamento di una piccola parte residuale, avverrà a seguito delle verifiche necessarie previste, nei primi giorni di gennaio”. L’azienda, in amministrazione straordinaria, prosegue la nota affermando: “Questa somma va ad aggiungersi ai 220 milioni di euro che Ilva ha già versato dall’inizio dell’anno a oggi per un totale di oltre 250 milioni di euro pagati nel 2017 alle imprese del territorio pugliese”, aggiunge il gruppo, spiegando che “le risorse sono state individuate
grazie alla disponibilità del Governo a finanziare la fase gestionale che precede il closing dell’operazione con il nuovo investitore e di Banca Intesa San Paolo che ha anticipato al mese di dicembre l’erogazione delle somme che erano previste per gennaio 2018”. “La società – conclude Ilva – pur nelle difficoltà economiche, sta compiendo ogni possibile sforzo per onorare tutti gli impegni e dare serenità e fiducia alle imprese del territorio”.