Ilva. La Cassazione respinge il ricorso della Procura: Specchia resta in libertà

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Taranto – La Corte di Cassazione ha respinto, perché ritenuto illegittimo, il ricorso presentato dalla Procura della Repubblica di Taranto con cui era stato chiesto il ripristino della misura cautelare nei confronti Vincenzo Specchia, 60 anni, attuale segretario generale del Comune di Lecce, coinvolto nell’inchiesta sull’Ilva sulle presunte manovre illecite nella gestione della discarica “Mater Gratiae” interna al siderurgico.
Con Specchia erano finiti nei guai anche il presidente della Provincia di Taranto, Giovanni Florido, 61enne esponente del Partito democratico e alla guida dell’ente a partire dal 2004; l’ex assessore provinciale all’Ambiente, Michele Conserva, e Girolamo Archinà, ex addetto alle Relazioni esterne dell’Ilva.
Nei confronti di Specchia il gip ha contestato un tentativo di concussione per costrizione nei confronti di un ex dirigente del settore Ecologia della Provincia, Luigi Romandini, invitato a firmare alcuni permessi da concedere all’Ilva. Un tentativo che non andò in porto dal momento che Romandini si rifiutò di firmare, nonostante alcune minacce di licenziamento.
Nominato lo scorso 30 aprile responsabile della Prevenzione della corruzione di Palazzo Carafa, da cui è stato poi sospeso in via cautelare, Specchia ha commentato la decisione della Cassazione esprimendo “grande fiducia nella giustizia che presto sarà chiamata a decidere sull’eventuale rinvio a giudizio, un’ipotesi che allo stato attuale – ha detto – mi sembra, assolutamente improbabile”.
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