Ilva, Arcelor Mittal fa muro. USB: accordo impossibile, annullare la gara e nazionalizzare.

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Non si sblocca la vertenza Ilva. Mentre è in corso la trattativa il sindacato USB ha diramato una nota stampa annunciando che lo sciopero resta confermato.
“Arcelor Mittal – scrive Francesco Rizzo dell’USB Taranto e Sergio Bellavita dell’USB Nazionale – si è presentata alla ripresa della trattativa su Ilva, al ministero del Lavoro, senza alcuna differenza sostanziale dalle posizioni intransigenti che non hanno consentito di raggiungere un accordo nei mesi scorsi. La presunta garanzia occupazionale al termine del piano industriale è offerta solo se a costo zero per l’azienda, cioè con taglio salari, cassa integrazione o licenziamenti. Così come non vi è alcuna risposta positiva sul mantenimento dei diritti acquisiti a tutela dal licenziamento discriminatorio, il vecchio articolo 18.
Per l’Unione Sindacale di Base, con queste posizioni, non c’è pertanto alcuna condizione per concludere un accordo.
Un mese dopo l’ultimo incontro, Arcelor Mittal si è dunque ripresentata nel Salone degli Arazzi in stile tre scimmiette: non vedo (la situazione), non sento (le richieste dei lavoratori), non parlo (di piani industriali). Atteggiamento che cozza clamorosamente con l’ottimismo manifestato dal ministro Di Maio ancora in apertura dell’incontro e poi fatto artatamente trapelare durante il pomeriggio.
L’Unione Sindacale di Base, di fronte all’arroganza di Arcelor Mittal, ribadisce la propria linea: in assenza di novità immediate e sostanziali, procedere con l’annullamento della gara e portare Ilva sotto il controllo pubblico. Arcelor Mittal non può pensare di imporre condizioni di alcun genere, tanto meno inventando impossibili bilanciamenti tra garanzie occupazionali e tutela dei salari, oppure tra articolo 18 e assetti industriali.
USB si è battuta e si batterà perché siano assicurati tutela dell’occupazione, continuità dei salari e tutela ambientale. È ora che Mittal faccia quel passo avanti che a tutt’oggi rifiuta di fare, protetta fino a pochi mesi fa dal precedente governo e dall’ex ministro Calenda, sui quali il nostro giudizio rimane molto duro. Se da questo tavolo nascerà un buon accordo, bene. Altrimenti si annulli la gara, senza esitazione alcuna.
“I lavori sono proseguiti fino a tarda sera. Resta confermato – conclude l’USB – lo sciopero di tutto il gruppo proclamato per martedì 11.”

Per l’Ilva “verrà formulata una proposta di assunzione a tempo indeterminato a 10.300 lavoratori”. E’ quanto si legge nella bozza di verbale di accordo sul tavolo al Mise – dove è riunita una ristretta fra delegazione sindacali, rappresentanti di Arcelor Mittal e del governo – in cui si specifica che le assunzioni saranno ripartite in 10.100 entro il 31 dicembre 2018 e 200 entro il 31 dicembre 2021. La trattativa ristretta al ministero è partita dopo l’avvio iniziale del tavolo istituzionale.