Domani sciopero nazionale dei medici. Anche in Puglia situazione al limite.

Condividi

Si preannuncia molto alta l’adesione allo sciopero nazionale dei medici. Domani saranno assicurate soltanto tutte le attività di urgenza

, chirurgiche come di pronto soccorso. Per il resto “la sanità chiude un giorno per non chiudere per sempre”.
Aderiscono alla protesta tutte le sigle sindacali dei camici bianchi: rinviati gli interventi chirurgici programmati, saltano le visite specialistiche e le prestazioni diagnostiche, bloccata l’attività veterinaria connessa al controllo degli alimenti.

I medici attendono da 8 anni il rinnovo del contratto collettivo di lavoro (che è triennale) e denunciano il largo utilizzo del precariato per supplire alle carenze di organico. Altro problema segnalato è quello dello scarso numero di contratti di specializzazione rispetto alla necessità di dottori da parte del sistema sanitario.

“Siamo al fianco dei medici pugliesi – afferma il Segretario Generale della UIL di Puglia – nei confronti dei quali esprimiamo la massima solidarietà del sindacato. Mettiamo con convinzione la faccia come chi quotidianamente vive in prima linea tutti i problemi e le tante criticità della Sanità”.

“Non è concepibile – continua Pugliese – abbandonare i medici al loro destino, continuando con questa politica dei tagli indiscriminati. Una situazione che conosciamo molto bene in Puglia, dove i medici, a cominciare da quelli di famiglia, sono costretti ogni giorno a fare i conti con condizioni di lavoro prive di sicurezza, sottoposti a minacce e aggressioni, esclusi a priori da ogni processo decisionale. E’ indispensabile che il piano sanitario regionale, così come il piano di riordino, partano e si basino sulla definizione condivisa del ruolo e delle competenze dei medici di base. Così come è indispensabile creare una rete fra i medici della Puglia, in particolare tra i medici di famiglia, che graviti attorno ai poliambulatori territoriali. Nella nostra regione i PTA restano un’utopia, la riconversione in presidi territoriali assistenziali di alcuni ospedali, così come previsto dal piano sanitario regionale, è rimasta sulla carta. Una situazione che favorisce il continuo ricorso ai ricoveri, che non solo causano disagi ai cittadini, ma comportano una spesa enorme per le casse della Regione Puglia, difficilmente sostenibile nel lungo periodo per una Sanità che fa già acqua da tutte le parti”.

“Il deficit di unità mediche e infermieristiche in Puglia è di circa 5000 unità – conclude il Segretario generale della UIL regionale – ma i processi di assunzione e stabilizzazione dei precari, nonostante gli accordi sottoscritti con le organizzazioni sindacali, procedono a rilento, per tacere dei Lea (livelli essenziali di assistenza), non certo all’altezza dei parametri nazionali. Non crediamo più prorogabile la nomina di un assessore alla Sanità, che si dedichi 24 ore su 24 alla risoluzione delle tante, troppe difficoltà che attanagliano il servizio sanitario regionale, anche al fine di mettere i medici nelle condizioni ideali per offrire un servizio sanitario finalmente di qualità”.