Il depuratore resta all’Urmo perché nel 2038 servirà le marine

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Alcuni passaggi della relazione allegata al Nuovo Progetto del Depuratore Consortile Manduria- Sava sono stati commentati dall’Ing. Antonio Curri, componente con l’associazione Tutti insieme per Manduria della Consulta per un depuratore condiviso.
«L’arroganza del potere di AQP, si manifesta anche con il comportamento di chi lo esercita in maniera così sprezzante, da non tenere in nessun conto suggerimenti, le giuste proposte o richieste delle comunità!
Proprio Così!» – l’Ing. Curri introduce così le sue considerazioni su quanto successivamente mette in risalto
«Nella relazione di accompagnamento al Nuovo Progetto del Depuratore consortile Sava- Manduria, si legge:
In uno scenario in cui è crescente l’attenzione per lo sviluppo di forme di progettazione partecipata ed in cui il dibattito pubblico è rafforzato anche da un più facile accesso ai vari mezzi di comunicazione (in primis i social network), il progetto del depuratore consortile di Sava – Manduria – Marine di Manduria e del suo recapito finale è un caso davvero” emblematico”.!
Perché “emblematico”!
Forse AQP aspettava che i cittadini non “reagissero”?
Infatti, continua dicendo:”Entrando poi nel merito delle modalità con le quali il dibattito si è articolato, emerge un altro dato molto importante: il dibattito si è formato e sviluppato in forma autonoma e gli enti hanno svolto un ruolo passivo. Tale circostanza ha portato ad un inasprimento del dibattito, fino a richiedere in alcune fasi il coinvolgimento dell’autorità giudiziaria, e ad una mescolanza fra informazione e disinformazione, scienza e opinione, riportando all’interno del dibattito anche noti “personaggi dello spettacolo”.
E ancora:
Al di là delle inevitabili distorsioni e strumentalizzazioni che hanno fatto da contorno al cuore del dibattito, nel caso in esame è del tutto evidente che nelle fasi precedenti è stata decisamente sottostimata la quantificazione della disponibilità a pagare (in senso edonistico) da parte delle comunità locali per evitare qualsiasi tipo di interferenza con l’ambiente marino!”
Infatti, nel proseguio della Relazione, AQP evidenzia che l’” individuazione della soluzione progettuale ottimale rispetto alla problematica da risolvere. Nel caso in esame questa valutazione, come riferito in premessa è scaturita” dall’articolato dibattito pubblico che, innescatosi a valle dell’approvazione della originaria scelta progettuale (scarico tramite condotta sottomarina), ha condotto alla ridefinizione delle ipotesi di base, modificando anche i contenuti degli strumenti di pianificazione.
In ultimo , le alternative di localizzazione: si basano sulla conoscenza dell’ambiente e del territorio per poter individuare la potenzialità d’uso dei suoli, le aree critiche e sensibili. Nel caso in esame devono essere analizzate per definire l’ubicazione delle aree buffer. Su tale aspetto il confronto con le comunità e le amministrazioni locali ha condotto alla definizione di una soluzione condivisa per l’ubicazione del buffer!

Ma quando mai! – rimarca Curri – Le Amministrazioni e le Comunità, hanno sempre dichiarato l’allontanamento del Depuratore dalla costa e non i Baffer o Biolaghi! Per far passare il concetto della “ bontà” del posizionamento del Depuratore all’Urmo, AQP “profetizza” che nel 2038 la rete fognaria delle marine potrà scaricare! (quasi una generazione!)
Il buon “Andreotti” affermava che “pensare male si fa peccato, ma molte volte s’azzecca”!
Io penso – prosegue Curri – che la cosa più “importante” per AQP è quello di “piazzare” il megadepuratore all’Urmo!
Poco importa se ci sono alternative che possono essere utilizzate (Vasche ARNEO “enormi” di Bagnolo) in stato di abbandono!
Meglio “illudere” la gente, dicendo che le acque depurate saranno utilizzate dalle “vaschette” Arneo di Rosa Marina, prive di elementi efficienti per la distribuzione dell’acqua depurata ad uso irrigazione dei campi!
Poco importa se già esiste una condotta interrata che (dal CHIDRO alle VASCHE di Bagnolo) possa essere utilizzata in quanto tutt’oggi riportata nel progetto del “BILANCIO IDRICO IRRIGUO” finanziato da FESR, Regione Puglia e AdBPuglia!
Poco importa se, per “dimenticanza”, bisogna “espropriare” dei tratti di strada non pubblica per il collegamento dal vecchio depuratore al nuovo depuratore!
Poco importa se si “interferisce” con il reticolo idrografico, con il passaggio delle tubazioni che collegano i Baffer e la Vasca Arneo al Depuratore!
Poco importa se i “Biolaghi” avranno perimetralmente delle “trincee disperdenti” per lo sfioro dell’acqua in esubero;
L’essenziale è che venga costruito il depuratore, e come si suol dire a Manduria “Cinca è retu rozzula”!»
L’ing. Antonio Curri si augura infine che tutte le Associazioni, intervengano in maniera “concreta” attraverso le osservazioni che potranno essere prodotte entro la fine del mese di giugno, in maniera tale che in sede di conferenza di servizi del 3 luglio, ci sia quanto meno una “riflessione” da parte di coloro che dovranno esprimere il parere al nuovo progetto del Depuratore.

Nelle foto le due vasche abbandonate di contrada Bagnolo