Dallo spostamento delle alghe all’illuminazione: Io Amo S. Pietro in Bevagna chiede interventi urgenti

Condividi

Da anni attento alle esigenze dei residenti e dei turisti che scelgono di trascorrere le vacanze sullo splendido litorale manduriano

, il presidente del Comitato Cittadino Io Amo San Pietro in Bevagna, Cosimo Fontana si è fatto nuovamente portavoce delle richieste di intervento per migliorare e rendere piacevole la permanenza in questo tratto di mare.
Questa volta ad essere portata all’attenzione delle Autorità competenti la situazione in cui versa la zona di Torre Borraco con riferimento da via delle Mammole fino al Bar Lo scivolo, dove si sono accumulati già da molte settimane banchi di posidonia in stato di decomposizione avanzata, che arrecano problemi non solo di mobilità, ma anche di cattivi odori, allergie (forse perché piacevole rifugio di insetti) e rifiuti di materiali di ogni genere.

In una lettera inviata tra gli altri al Commissario del Comune di Manduria Dott. Vittorio Saladino, al Presidente della Provincia di Taranto Dott. Giovanni Gugliotti, alla Capitaneria di Porto Taranto e al Consigliere Regionale Luigi Morgante si evidenzia come quel tratto di mare risulti non praticabile.
“Segnaliamo – scrive Fontana – la presenza di diverse famiglie, in alcune anche con soggetti diversamente abili, costretti a fare diversi metri per accedere alla battigia, metri oltretutto da fare in assenza di passerelle per l’abbattimento delle barriere architettoniche.
Quest’anno, purtroppo, a tutt’oggi 10 Luglio 2019, lo stato di manutenzione della spiaggia è sicuramente inadeguato oltre che poco rispettoso per le centinaia di famiglie che affollano questa zona”. Impossibile, dunque, trascorrere le giornate al mare di San Pietro in Bevagna senza dover fare i conti con “cumuli di alghe sulle spiagge che, oltre ad emanare un olezzo non piacevole, impediscono le piacevoli passeggiate e non favoriscono i giochi all’aria aperta ed in sicurezza dei più piccoli”.

“Ci sembra di essere stati quasi abbandonati dal Comune di Manduria – si lamentano i residenti – e, con noi, che sia stata trascurata quell’attenzione ai turisti e ai residenti estivi che dovrebbe invece essere l’anima della vocazione turistica di cui spesso si sente parlare dagli abitanti del posto”.

“Non capiamo il motivo per il quale, – conclude Cosimo Fontana – in alcune zone della Puglia, come a Taranto o Bari nelle ultime ore si è appreso un piano di smaltimento di tali alghe, mentre a San Pietro in Bevagna, ogni cosa diventa un problema insormontabile.
Confidiamo pertanto, nella sensibilità di qualcuno nei confronti del “vostro” e “nostro” patrimonio naturale, augurandoci che già dai prossimi giorni, le spiagge che comunemente frequentiamo siano pulite e vivibili per tutti.
Ci permettiamo di dare un consiglio sull’utilizzo ottimale di queste alghe di posidonia, senza costi di smaltimento; data l’erosione costiera avanzata, si possono accumulare in modo da ricreare delle Dune che, oltretutto stanno svanendo e sono simbolo caratterizzante del luogo”.

Solo qualche giorno fa il presidente del Comitato “Io amo San Pietro in Bevagna” aveva sollecitato la risoluzione di altre gravi emergenze della località balneare: il ripristino dell’illuminazione in svariate vie e innumerevoli interventi per il decoro urbano.
In quel caso Cosimo Fontana a nome del Comitato cittadino in una lettera inviata in primis al Commissario del comune di Manduria Dott. Saladino Vittorio e al comandante dei vigili urbani di Manduria Enzo Dinoi, segnalava, ad esempio, “la necessità di installazione di dissuasori di velocità e/o autovelox che vanno su tutta la via della Marina SP137 (precisamente dalla coppa rotatoria) fino alla piazza centrale”. Su tale via, “che viene utilizzata da alcuni automobilisti indisciplinati come autodromo”, alcuni giorni fa “si è assistito ad una gara tra motociclette, sotto gli occhi di famiglie che raggiungevano il centro, privo sì di illuminazione, ma soprattutto di opere di sicurezza”.
“Un’altra strada “a rischio” perché sprovvista di tali dispositivi, sebbene sia un raccordo principale che attraversa il centro cittadino, è la strada che abbraccia l’ingresso del “centro commerciale Chidro” fino a “Torre Borraco” (SP122).

Segnalata, inoltre, la mancanza, ormai da anni, di illuminazione su tutta la litoranea (SP122), dalla la pista ciclabile del fiume Chidro verso la strada direzione Torre Borraco.
Illuminazione assente anche in Via Della Marina, Via Ischia, Via Tamora.

Tutta la frazione necessiterebbe di interventi di pulizia delle aree adiacenti ai cassonetti, come in via Borraco e via della Marina dove giace ogni tipo di rifiuto, dai detriti e calcinacci vari.
“Una cartolina non bella – afferma Fontana – per chi si accinge a vivere nella nostra stupenda marina, la quale non può offrire solo un mare invidiabile a chiunque altro.