Criminalita’: rapine a gioiellerie nel centro nord, valore refurtiva circa 2 mln

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Brindisi – Sarebbero i responsabili di sei rapine ed una tentata rapina compiute tra dicembre 2012 e maggio 2013 nelle province di La Spezia, Massa Carrara, Pesaro Urbino e Rimini: sei persone, tutte brindisine, sono state arrestate

questa mattina dai Carabinieri dei Comandi provinciali di Brindisi e La Spezia. Nei loro confronti il Gip del Tribunale spezzino ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine.
Contestualmente, alla Spezia, ad Aulla (Massa Carrara) e nel capoluogo pugliese sono state effettuate 15 perquisizioni domiciliari e locali nei confronti di altrettante persone, tutte originarie del brindisino, indagate, a vario titolo, per associazione per delinquere, rapina, ricettazione, favoreggiamento, assistenza agli associati, porto e detenzione di armi e munizionamento da guerra. Per due di loro sono state configurate le ipotesi di reato di sequestro di persona e lesioni personali gravi.
Secondo quanto emerso dalle indagini, avviate nel gennaio 2013, l’organizzazione criminale, grazie al supporto logistico di individui originari della provincia di Brindisi ma residenti in diverse regioni del centro-nord Italia, avrebbe messo a segno una serie di rapine a mano armata in gioiellerie usando sempre lo stesso stratagemma: due complici entravano nel negozio, chiedendo di visionare alcuni monili in oro e rinviandone l’acquisto a un momento successivo. Quando tornavano, poco tempo dopo, riconosciuti come potenziali clienti, era più facile entrare nel negozio e portare a termine la rapina, consentendo l’accesso ad un terzo complice, armato. In alcune occasioni le vittime hanno subito lesioni personali gravi o sono state immobilizzate e rinchiuse in locali pertinenti la gioielleria.
La banda poteva contare su numerose armi da fuoco, cariche, efficienti e dotate anche di munizionamento militare. L’11 marzo 2013, è stata trovata e sequestrata una pistola semiautomatica, con munizionamento da guerra, nascosta nelle adiacenze di un’area di servizio, lungo l’autostrada A/15 (Parma – La Spezia), insieme ad altro materiale utilizzato per l’esecuzione delle rapine.
Recuperata refeurtiva del valore di circa 2 milioni di euro.

carabinieri