Carovigno: gestione acque reflue antipopolare e ingiusta

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A Carovigno si sta realizzando un impianto di riutilizzo delle acque provenienti dal locale depuratore consortile. Tale progetto, presentato dal Consorzio di gestione di Torre Guaceto e finanziato dalla Regione Puglia con 6,5 milioni di euro, per la locale sezione del Partito Comunista, oltre ad essere antipopolare, sarebbe scorretto per le tasche dei 43.000 abitanti di Carovigno, San Vito dei Normanni e San Michele Salentino.
“Il progetto – spiegano in una nota – prevede di portare l’acqua a 636 ettari di terra. Il 91.75% di ettari (584), sarebbero di proprietà di tre latifondisti, di questi uno solo è in territorio di Carovigno e due in territorio di Brindisi.”
Il partito Comunista di Carovigno fa notare, dunque, che “si prendono le tasse del territorio di tre paesi, (43.000 abitanti), e si usano per produrre acqua uguale-ricchezza per solo tre persone. Sarebbe più giusto, invece, prendere l’acqua prodotta dalle tasse di 43.000 abitanti per ridistribuirla in modo equo e popolare nel territorio dove è stata prodotta. Inoltre – e conclude – togliere l’acqua da territori aridi e portarla in territori ricchi di acqua, equivale alla logica dell’imperialismo americano ed europeo quando vanno nei paesi africani a fare le guerre e a privarli delle loro risorse.”

forcatella