Capurso: gravi maltrattamenti ai bimbi in manette quattro maestre. Il video

https://youtu.be/9UEC6C8vcH4
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Minacciavano i bambini, intimorendoli che: “sarebbero stati legati con la corda – che avrebbero avuto le botte – che sarebbe stato portato in caserma dai Carabinieri dove un cane gli avrebbe dato un morso”, oltre a
mortificarli platealmente, ed offendendoli con frasi: ”monelli, cattivi, scostumati, maleducati, monellaccio di strada, rimbambiti, pappamolli”. I Carabinieri del Comando Provinciale di Bari hanno eseguito un ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal Tribunale di Bari ufficio G.I.P. nei confronti di quattro maestre, M.L, cinquantadue anni, originaria della provincia di Lecce, M.L sessantatreenne, B.N. quarantasettenne, V.A quarantanovenne, originarie della provincia di Bari, della Scuola Materna “Montessori” di Capurso, le quali sono state ritenute responsabili di gravi maltrattamenti a carico dei propri alunni, tutti bambini di tre anni.

I Carabinieri della locale Stazione, coordinati dalla Procura della Repubblica di Bari, a seguito di accurata e specifica attività di indagine, accertavano e verificavano che le quattro maestre, sia autonomamente che talora in concorso, nell’anno scolastico 2017/2018, rendevano dolorose e mortificanti le relazioni con i bambini, a loro affidati per cura ed educazione, assumendo comportamenti vessatori e violenti nei loro confronti.

In particolare i Carabinieri verificavano che le maestre, in maniera sistematica, per esercitare la loro funzione di insegnante, assumevano nei confronti dei bambini comportamenti violenti, spintonandoli, strattonandoli, a volte, trascinandoli fino a farli cadere e/o urtare ed, in alcuni casi, percuotendoli con schiaffi alle braccia e sul volto.
Ai piccoli, veniva imposto di rimanere con il capo riverso sul banco, in posizione sottomessa ed, in caso di rifiuto, costretti con forza a tenere tale posizione.
Altre “punizioni” consistevano nell’imporre ai bambini a rimanere in un angolo della classe con il volto rivolto verso il muro, a volte, con le mani dietro la schiena, per periodo prolungati.